Festa della Liberazione. Anna Iberti, un sorriso che racconta l’Italia

Barbara

Rappresenta il volto della democrazia italiana, oggi ne è svelata finalmente l’identità

“E’ nata la Repubblica italiana”, annuncia il titolo trionfante nella prima pagina del Corriere della Sera. Un titolo che passerà alla storia, che l’ha tracciata per poi tramandarla alle generazioni successive, unico perché evoca la data eccezionale del 26 giugno 1946, un momento storico per l’Italia che sorge dalle proprie ceneri con un sentimento democratico a batterle in petto. Ad accompagnare l’annuncio è il volto sorridente di una giovane italiana, di cui per circa settant’anni è rimasta ignota l’identità. Fino ad oggi la foto ha incarnato il simbolo di un’Italia promettente, liberata dall’oppressione e carica di speranza verso il futuro. Gli italiani hanno imparato ad amare quella testimonianza visiva per ciò che rappresentava, un ideale riprodotto in qualsiasi contesto rafforzasse il sentimento identitario del popolo italiano: libri di storia, mostre, documentari. E’ un documento storico senza eguali, che come cittadini italiani sappiamo ricollocare in un contesto ben preciso, o almeno così si augurano i connazionali. La curiosità della vicenda sta nel fatto che, però, fino ad oggi non conoscevamo l’identità della giovane in foto. A svelarne il nome è il quotidiano Repubblica, la storia è alquanto particolare e coinvolge quattro fra le testate più importanti del giornalismo italiano. Vero è che nella foto appare la prima pagina del Corriere della Sera, ma l’immagine fu pubblicata per la prima volta sul quotidiano il Tempo il 15 giugno 1946, dove allora lavorava Federico Patellani, pioniere del fotogiornalismo e colui che scattò la foto. Patellani immortalò ben 41 pose con la sua Leica alla giovane prima di scegliere la foto ufficiale, giunta poi a noi. Ma chi era la donna che diede il volto all’Italia liberata? Il suo nome è Anna Iberti, futura moglie di Franco Nasi, uno dei primi giornalisti de Il Giorno, venuta a mancare purtroppo nel 1997. Nel giugno 1946 Anna Iberti aveva solo ventiquattro anni, non era ancora sposata con Nasi e, dopo una formazione magistrale ed una breve esperienza come insegnante, lavorava nell’amministrazione del quotidiano socialista Avanti!, dove in realtà è stata scattata la foto. Fu proprio sul terrazzo della redazione, come la stessa Iberti confiderà alle figlie, che Patellani la resa interprete di quel momento storico. Sembra invece un falso comune che Anna Iberti fosse una partigiana, le figlie lo escludono ed è più probabile che sia un pensiero suscitato dal suo attivismo ed interesse per tematiche sociali. Un intenso coinvolgimento per un’Italia che stava mutando velocemente e di cui Anna, di lì a poco tempo, ne sarebbe diventata il simbolo.

di Barbara Polidori

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