Ritiro per omofobia

Lamberto

È il 70esimo minuto della partita di calcio tra Peña Madridista Linense e Mirador de Algeciras, terza categoria andalusa, l’arbitro fischia un fuorigioco inesistente secondo il guardalinee: “Sei solo un frocio! Ti aspetto fuori!”.

Jesus Tomillero, questo il nome del direttore di gara, non si scompone. È solo l’ennesimo di una lunghissima lista di insulti omofobi di cui è stato vittima. Ma appena rientra negli spogliatoi a partita conclusa racconta il fatto sia nel referto ufficiale che su facebook.

Il risultato è soltanto una multa ridicola di 30 euro e nove giornate di squalifica. Ma intanto sul social network quelle parole iniziano a circolare. Migliaia di condivisioni, interviste e servizi televisivi. Jesus diventa una piccola icona della campagna anti-omofobia.

Ci mette la faccia e ci mette il nome. E soprattutto continua ad arbitrare. Lo fa da quando aveva appena 11 anni, una passione forte che lo spingeva ogni domenica a farsi chilometri di strada per beccarsi 90 minuti di insulti. Una passione che dura fino all’ennesima partita, Portuense-San Fernando Isleño. Ancora una volta piovono raffiche dalle tribune: “Questo è il frocio che va in televisione!!”.

“La cosa peggiore non sono stati gli insulti – ha raccontato l’arbitro – La cosa peggiore è che tutto il pubblico rideva di quei commenti. Questo è stato quello che mi ha fatto più male”.

Un caso che scoppia in quella Spagna che da dieci anni ha riconosciuto i diritti delle coppie gay e negli stessi giorni in cui l’Italia approva una legge simile. Ma la storia di Jesus Tomillero riaccende i fari su una relazione complicata: il calcio e l’omosessualità.

A qualche chilometro più a nord di dove arbitrava Jesus, anche un altro ragazzo è stato insultato con parole simili. Il nome è Cristiano Ronaldo, professione attaccante del Real Madrid. Il polverone mediatico, come immaginabile, è stato incredibilmente più grande. Quelle parole, false o vere poco importa, sottolineano come il calcio sia un ambiente pesante e non ancora pronto. Come si prepara? Seguendo l’esempio di Jesus, parlando, non nascondendosi, senza avere paura.

di Lamberto Rinaldi

 

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