Italia in allerta: 188 discariche abusive

Imma

Più rifiuti e meno popolazione: la situazione attuale italiana è pessima

Si stava meglio quando si stava peggio. Aumentano sempre più le discariche abusive in Italia. A pagarne le conseguenze sono gli stessi cittadini. Si muore di più e si vive meno

Pessima è la situazione attuale italiana: si contano 188 discariche abusive. I numeri tendono a crescere a dismisura. Malattie, morte e agonia investono il popolo italiano: le conseguenze di un Stato in decadenza. A seguire un elenco dettagliato di 188 siti inquinati e abbandonati. Il boom si concentra in sei regioni in particolare: Campania 48, Calabria 43, Abruzzo 28, Lazio 21, Puglia 12 e Sicilia 12. Sono le discariche abusive presenti sul nostro territorio e responsabili della pesante condanna subita dall’Italia da parte della Corte europea lo scorso dicembre. Una sentenza che costa al nostro Paese quasi 43 milioni di euro ogni sei mesi. Che al giorno fanno poco meno di 240mila euro. Una vicenda lunga e intricata, alla quale mancava la cosiddetta “pistola fumante”. Ossia, la mappa dei luoghi dove si trovavano queste discariche. Nelle nove discariche presenti nel Veneto, fa impressione il dato che cinque di queste vengano rintracciate a Venezia. Quello dell’ex repubblica marinara non è l’unico capoluogo di provincia indicato come sede di siti inquinati: ne troviamo uno a Lecce, uno a Matera, uno a Reggio Calabria, due a La Spezia (entrambi riconducibili al sito di Pitelli), uno a Mantova ed uno, infine, ad Ascoli Piceno. Anche la provincia italiana, quella dei piccoli borghi, non è immune dalle peste delle discariche abusive: Castel di Sangro, Lama dei Peligni e Penne in Abruzzo; Amantea, Isca sullo Jonio, Joppolo e Pizzo in Calabria; Casamicciola Terme, Bellosguardo, Gioia Sannitica in ; Oriolo Romano, Riano, Arpino, Campoli Appennino e Filettino nel Lazio; Peschici, Santeremo in Colle, Lesina in Puglia; Cammarata, Augusta e Monreale in Sicilia; Pietrasanta e Stazzema in Toscana; Gualdo Tadino in Umbria.  E sono soltanto alcuni dei piccoli centri indicati nella lista emersa dalle carte del dipartimento ambiente della Commissione europea. Anche la piccola Isola del Giglio, teatro dell’inchino marinaresco più tragico della storia, vanta la sua bella discarica abusiva. Queste ultime si moltiplicano come funghi velenosi. Il popolo grida aiuto da anni ma lo Stato non è pronto ad ascoltare. Numerose sono state le proteste negli anni passati ma il risultato è stato pari a zeri. Ogni cittadino ogni giorno muore di cancro. Bambini, anziani e adulti sono vittime di questo Stato che prende il nome di Camorra.

di Immacolata D’Angelo

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