Non c’è partito, per gli ultimi della terra

Carlo FalociMa può dare una risposta alle donne e agli uomini della terra una società che ha il profitto per motore?
C’è stata, nei giorni scorsi, la direzione del fu partito dei democratici. Una direzione per la quale il segretario (nonché capo del governo) aveva anticipato l’uso del lanciafiamme per affermare democraticamente le sue posizioni. In realtà il tutto si è risolto senza minoranze arrostite. Solo con l’affermazione che esiste una sola posizione, quella del segretario. Le altre non contano, si deve fare e vincere un congresso, perché contino.
Una direzione che è stata dominata dalle paure. Quella del No al referendum, quella della avanzata del Movimento 5 Stelle, quella del tunnel della crisi ancora senza luce, anche quella un po’ ricattatoria delle elezioni anticipate (se vince il No non solo il capo del governo, anche il parlamento deve prenderne atto)…
. Una direzione nella quale la valutazione della bruciante sconfitta subita a Roma dal Pd, espressa dal preclaro statista governatore della Campania (in attesa di qualche giudizio). è stata quella di “bambolina imbambolata” per la nuova sindaco. Ha poi proposto anche, per velocizzare l’azione amministrativa, di abolire il reato di “abuso di atti d’ufficio”…
Una direzione la cui composizione (200 persone, salvo errori od omissioni) è stata definita “pletorica e paralizzante” da Fabrizio Barca, che coerentemente si è dimesso dalla commissione per la riforma del partito (che avrebbe dovuto essere una sorta di officina politica) stante l’evidenza di non voler cambiare niente.
Una direzione in cui sono intervenuti 13 persone (solo 3 donne). Che si è conclusa con il voto su un ordine del giorno,Speranza-Cuperlo che, in un paese in piena crisi, parlava solo di referendum, prendendo atto di un orientamento maggioritario favorevole al Si e proponendo l’obbiettivo di una larga partecipazione popolare e di un profondo e libero dibattito nella società italiana, da attuarsi anche offrendo piena cittadinanza nel Pd a chi sostiene le ragioni del No. Respinto a larghissima maggioranza: solo 8 i favorevoli, non precisato il numero dei contrari.
Una direzione che non ha diretto niente. Ha solo preso atto delle posizioni assunte dal segretario del partito e capo del governo.
Per esempio che il jobs act è di sinistra, che la lotta alla povertà si fa con la crescita dell’economia, che non c’è nessun cantiere sociale da aprire perché esso è già aperto, bisogna solo saperlo raccontare.
Già, il segretario e capo del governo. Che sa, l’ha detto, che nel mondo c’è una concentrazione di ricchezza senza precedenti. Che la situazione è di una gravità terribile. E solo se l’Italia riparte (e serve una democrazia veloce!) e c’è semplicità, allora potrà cambiare l’Europa e il mondo intero.
Ma sul come ciò potrà essere fatto, non ha fornito molti lumi. Ha detto che bisogna dare cittadinanza agli ultimi. Chissà chi sono gli ultimi, per lui. Forse i correntisti della banche che intende salvare con denaro pubblico (come qualcun altro fece per l’Alitalia, ricordate?).
Mentre i debitori, che in Italia sono principalmente artigiani, povera gente che non riesce a pagare il mutuo, piccole imprese, cooperative di servizio, subiranno pignoramenti ed espropri, verranno buttati fuori di casa.
E non siamo ancora parlando degli ultimi, quelli che sono già cittadini del mondo, ai quali la cittadinanza non va data, ma riconosciuta.
Di loro non si è parlato, alla direzione Pd. Come non si è parlato di politica, di programmi, di alleanze.
In un solo intervento, citando Milano, si è ipotizzato un momento unitario, come quello, mancato, tra socialisti e Podemos in Spagna.
Ed altri, parlando di governo, hanno auspicato forze unite contro vecchi e nuovi populismi. O di proposte che raccolgano elettoralmente accanto al partito parte della sinistra e parte della destra. O prendendo atto che il vento del cambiamento, questa volta, ha tirato contro il partito.

Ma quale partito, c’è ancora un partito, tra i membri della direzione del Pd?
E’ incredibile, c’era un partito che doveva portare a sintesi le posizioni ideali di Moro e di Berlinguer.Che ora è ridotto a chiedersi la necessità di abolire il reato di abuso di atti d’ufficio. Che non è in grado di far pagare ai ricchi l’enorme evasione che strangola l’economia.
No, non c’è più, il partito dei più poveri, dei più bisognosi, dei lavoratori, delle persone oneste. Un partito che sta con la gente, tra la gente.
Nell’ultima direzione del Pd nessuno, nemmeno per inciso, ha parlato di fraternità, di solidarietà, di amore.
Solo in un intervento si è parlato per un momento di Nuovo Umanesimo. Ma senza indicarne le ragioni profonde.
Senza dire che non può essere giusta una società che ha per motore il profitto. No, non può essere giusta.

L’eretico

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