Smartphone Walking, la disattenzione fa tendenza

Barbara

Non solo Pokémon GO, ma una diffusa incoscienza nella fruizione dei luoghi pubblici

Chini, a testa bassa, si muovono seguendo la corrente di persone ed alienandosi nel display del proprio tablet o telefonino. Vi sarà sicuramente capitato d’imbattervi in pedoni un po’ troppo assenti o autisti che procedono a velocità “bradipo”: sono i nuovi affetti da smartphone walking che, da vizio, si sta trasformando in vera e propria piaga sociale. Non tanto per il recente e discusso fenomeno Pokémon GO, ma più per l’uso irresponsabile che i proprietari di smartphones fanno dei propri dispositivi. A chi additta un caso di “allarmismo gratuito”, va segnalato che la situazione si traduce oggi con dati concreti, emessi proprio da una recente indagine italiana. Found!, agenzia di public relations, ha infatti condotto un interessante esperimento sociale, volto a testare il comportamento delle persone con smartphone alla mano. I dati, provenienti da 5000 osservatori su tutto il territorio italiano, lasciano presagire una disattenzione generalizzata ma con un denominatore comune: il telefonino. Fra i comportamenti più snervanti all’ordine del giorno, rientrano i pendolari in sosta davanti alle uscite di bus e metro, pedoni troppo lenti che ostruiscono il passaggio, oppure guidatori intenti a rallentare il senso di marcia (soprattutto a causa della ridotta velocità di 15-20 km/h, che permetterebbe di raggiungere le uova pokémon senza farle schiudere lungo il tragitto). A questi si aggiungono cadute accidentali, inciampi sui gradini ed attraversamenti con il rosso. Contrariamente alle polemiche di questi giorni, però, la principale fonte di distrazione proverrebbe dall’utilizzo sconsiderato che gli utenti fanno dei social networks fuori casa: secondo i dati dell’indagine Found! infatti, il 65% degli scontri tra pedoni dipende dallo scorrere il proprio diario di Facebook (65%); il 41% dei dati riferisce invece l’impossibilità delle persone a scendere dalla metro perché bloccate da un passeggero intento a mettere likes su Instagram. Una disobbedienza civica che, forse, sta sfuggendo un po’ di mano anche in termini di “decoro” e rispetto dei luoghi pubblici, se si considera la disattenzione a disabili o persone in difficoltà perché intenti allo schermo, oppure il recarsi nei musei commemorativi (come quello delle vittime della Shoah) o istituzioni pubbliche (come il torrino del Quirinale a Roma) per catturare un pokémon raro. L’indagine italiana riesce addirittura a stilare un profilo dello smartwalker medio, tendenzialmente un uomo tra i 30 e i 45 anni, di origini milanesi. Seguono poi i giovanissimi e gli abitanti di Roma, Napoli e Torino. Ad ogni modo, per quanto possa sembrare esagerato il collegamento tra uso sconsiderato dei dispositivi elettronici ed aumento esponenziale degli incidenti, la Polfer, la polizia ferroviaria di Stato, sostiene che  le vittime da attraversamento sui binari siano aumentate del ben 33% per questo motivo. Un dato che forse dovrebbe indurci ad alzare gli occhi dallo schermo e prestare attenzione alla realtà che ci circonda, dove i pericoli sono tutto fuorché virtuali.

di Barbara Polidori

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