Confine indiano: morti quattro terroristi del Kashmir

Fois

Torna alta la tensione al confine tra India e Pakistan nella regione del Kashmir, da sempre teatro di scontri tra forze governative di Nuova Delhi e ribelli. Almeno fin dal 1947, quando India e Pakistan vennero definitivamente separate e ognuno dei due paesi dichiaro la propria indipendenza. Sono storie che i media italiani e occidentali in generale non reputano importanti o interessanti ma che, a nostro avviso, sono colme di umanità. Storie di ingiustizie, di uomini che decidono per altri, che tratteggiano le linee di confine con la squadra e il righello, senza tener conto delle tradizioni e dei costumi che legano popoli un tempo uniti e oggi separati da barriere insormontabili. Quattro uomini hanno perso la vita, etichettati come terroristi dal governo indiano e di conseguenza dai media occidentali che hanno voluto parlarne. Il governo federale è corso subito ai ripari, accusando un attacco da parte dei quattro uomini armati contro una base militare, nel territorio di Uri. “Un codardo attacco terroristico che non resterà impunito”, ha affermato il primo ministro Narendra Modi. “Assicuro alla nazione che i responsabili di questo attacco spregevole non rimarranno impuniti”.

di Giovanni Antonio Fois

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