Duterte come Hitler, le Filippine in balia del dittatore nazista

FoisUna notizia sconvolgente, incredibile nel vero senso della parola. Sembra impossibile al giorno d’oggi sentir ancora parlare di Hitler e Mussolini in termini positivi. I due dittatori che hanno ridotto l’Europa in macerie tornano oggi in voga sui social network, le loro idee vengono rivalutate, i loro pensieri e le loro dottrine politiche vengono esaminate sotto una nuova luce. La memoria dell’ultimo conflitto mondiale sta lentamente scomparendo, così come stanno scomparendo gli ultimi partigiani che hanno formato la resistenza e il Comitato di Liberazione Nazionale. Capita, allora, di veder nascere movimenti di giovani ragazzi che inneggiano al fascismo e, se fino a qualche anno fa potevano considerarsi fenomeni isolati, oggi questi gruppi d’estrema destra sembrano voler trovare una legittimazione politica. Basti pensare ai casi Forza Nuova e Casapound che fanno del populismo, dell’odio e della discriminazione sociale, razziale e culturale i cardini del loro pensiero. Capita, inoltre, di sentir parlare un capo di Partito o di Stato dei regimi che furono con una vena di nostalgia. Salvini, Meloni, Borghezio le teste di “serie”.

Un’equazione che a quanto pare funziona alla perfezione: più il tempo passa, più si dimentica, più si torna sui propri passi, rivelando una certa ciclicità delle fasi storiche, professata da tanti storici e letterati.

Capita allora che il Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte se ne esca inneggiando al nazionalsocialismo e osannando la figura del Fuhrer.  “Hitler ha sterminato tre milioni di ebrei – ha affermato candidamente – Nelle Filippine ci sono adesso tre milioni di tossicodipendenti. Sarei felice di sterminarli”. Ed è davvero una notizia incredibile, che fa raggelare il sangue. “Se la Germania ha avuto Hitler – continua Duterte, arringando il popolo – le Filippine possono contare su di me. Vorrei che foste tutti criminali, così da poter chiudere la questione nel mio Paese e salvare la prossima generazione dalla perdizione”.

Più di 1200 presunti spacciatori sono stati uccisi dall’inizio del suo mandato, e si contano altre 1.721 vittime della polizia nello stesso periodo. Gli organi internazionali devono muoversi velocemente per evitare che la follia del dittatore dello stato asiatico si riversi sull’intera popolazione, provocando di nuovo terrore e morte.

di Giovanni Antonio Fois

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