La voltapagine – Denis Dercourt

camillieri

Splendida pellicola che si presta a più chiavi di lettura e vanta un cast ottimo. Una giovanissima pianista vede la sua carriera troncata sul nascere, a causa della negligenza della presidentessa della commissione esaminatrice; qualche anno dopo si avvierà alla pratica forense finendo, per caso o premeditazione, proprio nello studio legale del marito della donna che tarpò le sue ali. L’occasione per vendicarsi, finendo proprio in quello studio, appare fortuita ma in realtà sembra di poter cogliere una premeditazione nelle parole di lei che si mostra molto soddisfatta di quello stage e molto desiderosa di ottenerlo. Devo fare un grosso sforzo e limitare le parole di elogio per non danneggiare quella che è la vera forza del film: l’indeterminazione. La splendida Déborah François (di cui non posso consigliarvi molto, visto che ha recitato in poche pellicole non distribuite in Italia) non lascia trasparire emozioni attraverso le sue espressioni e, lungi da essere un suo limite, questo è l’espediente di maggior risalto del film perché fino all’ultimo si resta spiazzati sulla vera natura di tanti gesti. Il piano di vendetta si intravede ma non è mai chiaro e definitivo e, fino alla fine, domina la sensazione impalpabile che la storia possa prendere un’altra piega. Chi poteva escludere la pazzia della ragazza ed un gesto violento? O che sbocciasse un sentimento e l’odio si mutasse in amore, passando per l’attrazione e la stima? O, ancora, che la vendetta si concretizzasse attraverso il figlio? Il film va gustato senza premesse e senza attese, con un po’ di pazienza perché il ritmo è basso in molte parti, vi basti sapere che c’è un sottofondo continuo al pianoforte può averne un’idea, sebbene l’attenzione resti alta per la curiosità di capire dove si andrà a parare. Guardarlo è stato come assistere alla creazione di un quadro a tinte molto delicate, ogni pennellata sembrava abbozzare qualcosa di diverso, ogni tanto tratteggiava una suspense propria del giallo, altre volte si intravedeva un dramma a tinte rosa, altre ancora un Kill Bill alla maniera francese, con una vendetta senza sangue e orrore ma comunque spietata e cinica. Nota al margine, la sensualità di certe scene è un capolavoro di arte cinematografica. Buon film davvero.

Print Friendly, PDF & Email