E dopo nove mesi son nati bei bambini…

Patrizia

Dopo la trovata del ministro Lorenzin sul fertility day mi sono ritrovata ad immaginare fiori di … annunci, piuttosto che di arancio, su giornali e social media di donne, anziane, sui trenta, che per amore di patria e scoprendo improvvisamente di non essere ancora madri… ma com’è che si sono distratte e non hanno procreato? … si mettevano a cercare felici stalloni (uomini, maschi o simili) in vena di paternità.

Pazienza. L’ho invocata. Perché tra la dea della fertilità e quella della pazienza ho preferito invocare la seconda.

Si è molto scherzato e giocato sul significato del Fertility day. Con leggerezza. Per rendere meno sgradevole un argomento trattato con supponente superficialità. E intanto invoco sempre la pazienza. Dea meravigliosa. Fare figli perché il tasso di natalità manifesta una tendenza verso il basso. Come giocare in borsa. Se si va a picco basta … no, questa ve la risparmio. Diciamo che se in borsa si gioca al rialzo, tra le lenzuola si dovrebbe giocare in eguale maniera. Per procreare.

Dobbiamo proprio spiegarlo all’ideatore di questa campagna insensibile nei confronti delle donne che: ci sono donne che non possono avere figli perché il cancro ha tolto loro questa possibilità; ci sono donne che nonostante i mille tentativi non restano incinte; ci sono donne che hanno uomini non fertili ma, non per questo, li getteranno nella spazzatura, visto che il rapporto tra due persone è importante, forte e vitale anche senza figli; ci sono donne che di fare figli non hanno proprio voglia, ma non per questo amano meno la patria, o forse sì, la amano poco ma non è per questo che non fanno figli; ci sono donne che non hanno un lavoro e non sono sposate (e non vogliono sposarsi solo per procreare), o non hanno un compagno che poi mantenga loro e il pargolo o i pargoli.

Perché il problema economico non è certo secondario.

Avere un figlio è un impegno per la vita ed è una gioia infinita (di solito), ma è anche, realisticamente, necessario dargli da mangiare, farlo crescere, curarlo se ha un problema… e se non si hanno i soldini derivanti da un lavoretto retribuito in modo sufficiente alla sopravvivenza, forse il tasso di natalità tra nove mesi subirà, vista la riuscitissima campagna, un improvviso indice positivo, ma considerate le difficoltà a cui si andrà incontro, economiche, e i tagli alla sanità … forse non si noterà neanche troppo.

E le donne che resteranno senza figli … speriamo le lascino in pace, con i loro pensieri, sentimenti, importanza e valore in quanto persone tanto quanto le madri.

In ogni caso gli effetti di questa campagna per la procreazioni li potremo testare tra maggio e giugno 2017.

di Patrizia Vindigni

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