Poteri forti e vibrazioni

Ovvero, mia onirica proiezione nei panni di Gep Gambardella

Oggi non è facile vivere a Roma, soprattutto se sei un normale cittadino, perché nella capitale, da tempo, le cose non vanno come dovrebbero. Ti alzi presto ogni mattino per lavorare e, fuori di casa, fai i conti con la monnezza per terra, poi con lo slalom tra le buche per non farti male, dopodiché sali in macchina per fare pochi chilometri, poiché coi mezzi ci metti almeno 30 minuti in più (la prospettiva del lavoro, o la sua stanchezza, con l’idea di un’ora al giorno s’un carro-bestiame, è un serio deterrente al non-uso dell’auto). In macchina devi fare attenzione perché non puoi sempre aggirare le voragini e non puoi permetterti dei danni seri all’auto, ma solo rigonfiare gli pneumatici una volta al mese…
Ovviamente l’avere le tariffe e la tassazione locale tra le più alte d’Italia ed i servizi tra i peggiori, non può che incattivirti. Poi, quando scopri che a causa dell’emergenza-rifiuti gestita malamente, i topi si sono moltiplicati e che cercano d’entrarti in casa, il fatto di passare del tuo tempo libero a preservare e disinfettare cantina e giardino, magari ti pone al limite dello scoppiare. Ma, il botto arriva dopo, quando vedi s’un social l’immagine della sindaca, corredata di una sua bella frasetta, ad uso e consumo dei militanti del movimento.
Non ce la fai più e ti metti al pc e ripubblichi quella foto sullo stesso social, sotto un tuo commento al vetriolo, in cui sbraiti per quello che non va in città e ti sfoghi dando alla prima cittadina dell’inetta, nonché chiedendo ai tuoi “amici” di non presentargli più simili immagini con simili didascalie. Poi, dopo avere postato, ti chiedi quanti dei tuoi cosiddetti 165 amici, che aderiscono entusiasticamente a quel movimento politico ti cancelleranno. “Vabbé, poco male” ti dici “vorrà dire che darò una scremata alle mie amicizie”. Infatti, poco dopo arriva la prima notifica: uno dei più invasati condivide il tuo post. Per un attimo rimani basito, poi capisci che quel tuo ex-compagno da buon attivista non ha letto una sola riga del tuo preambolo, ma ha condiviso quel post, non appena visto il suo mito. E qui capisci perché quel movimento, tanto sentito da molti cittadini bisognosi di una buona politica, attecchisca in loro: dicono esattamente ciò che molti vogliono sentire e tirano fuori argomenti (complotti, corrotti, casta, rivoluzione…) che accendono il loro immaginario collettivo.
A questo punto, ti chiedi se una che parla di rivoluzione “gentile” (anni-luce da chi diceva che non è un pranzo di gala…!) capisca il senso di ciò che dice. Come in quella scena de La Grande Bellezza, in cui Gep Gambardella chiede ad un’attrice intellettualoide cosa sia una vibrazione (extrasensoriale), ti immagini di provare a chiedere alla prima cittadina della capitale, cosa siano i Poteri Forti, dato che le hai sentito dire che il movimento incute loro paura.
Io: Abbandonando l’extrasensoriale, che cosa intende lei, per Poteri Forti?
Lei: Come si fa a spiegare con la parola, il pericolo del Poteri Forti?
Io: Quindi, in sintesi, lei parla di Poteri Forti, ma non sa cosa sono…
Lei: Non mi piace quest’intervista: percepisco la conflittualità della rottura di…
Io: Ma quale conflittualità? Io le chiedo solo di spiegarmi cosa sono, dato che nei comizi dice spesso che la sua rivoluzione gentile fa paura ai Poteri Forti!
Lei: Perché mi chiede di questo e non mi fa parlare degli autobus colorati, o della funivia cittadina, o del complotto dei frigo abbandonati…
Io: Lei, sig.ra sindaca, parla di cose di cui ignora il significato; io di lei ho solo fuffa. Io non sono di quelli che prendono le sue parole vuote per oro colato. La questione è una sola, voglio che lei mi spieghi cosa sono i Poteri Forti!
Lei: Ma io non lo so! Perché non mi chiede delle ciclabili, oppure dei magnoni che abbiamo mandato a casa, o delle Olimpiadi cui abbiamo detto No…?
Io: Perché io da lei volevo sapere almeno una cosa, di tutti i concetti che ripete davanti alle telecamere; ma, così come si amministra una città, lei non sa nemmeno questo…
Ma, anche se quest’intervista fosse stata vera, e non una proiezione-sfogo della frustrazione di un cittadino abbandonato dall’amministrazione comunale, alla fine il risultato non sarebbe cambiato. Oramai lei e la sua (discutibile) squadra stanno in Campidoglio ed i problemi della città sono ancora irrisolti. Ed anche se dovessero davvero far loro paura…io ancora non saprei che cosa sono questi benedetti Poteri Forti…

di L’Etranger

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