Profughi di guerra: vittime sacrificali della barbaria
Il profugo è colui che per diverse ragioni(guerra,povertà, fame, calamità naturali etc) ha lasciato il proprio paese, ma non è in condizione di chiedere la protezione internazionale. Tutti i governanti oggi si stralciano le vesti di fronte a migranti, vittime della guerra e rifugiati. Alcuni governi lo fanno per riparare dalle complicità nelle guerre, altri ne parlano con sincera preoccupazione. I profughi non appena approdano sulle coste europee, vengono considerati immigrati clandestini oppure persone a cui offrire una superficiale e poco impegnativa solidarietà. Per invertire questa tendenza è stato istituito il tavolo dei migranti che chiede di:
– Rifiutare con forza le strategia di contenimento.
– Di costringere il governo ad un provvedimento di protezione temporanea per chiunque venga dalle zone di guerra.
– Di pretendere la fine immediata di ogni respingimento alla frontiera per chi da quelle zone arriva in Italia.
– Di ribadire l’obbligo di rispettare il diritto d’asilo per i rifugiati e i renitenti alla leva.
Il tavolo dei migranti ribadisce il drammatico problema del diritto dei profughi a fuggire dalla guerra e il dovere di accoglienza valido per tutti i paesi europei. I paesi occidentali, infatti non sono stati in alcun modo sollevati e fa appello ai parlamentari pacifisti e anti razzisti per aprire un dibattito in tal senso.
La guerra che semina bombe e sangue comporta nei nostri paesi il dilagare del razzismo, la criminalizzazione degli immigrati, non solo arabofoni o musulmani e la loro identificazione come “potenziali terroristi”. Oggi più che mai con l’acuirsi della violenza terroristica di matrice islamica, si verifica una caccia alle streghe ingiustificata con arresti anche di innocenti. La lotta per i diritti dei migranti diviene fondamentale e non separabile dalla lotta per la pace.
Per questo motivo la lotta contro quella mostruosa barbaria che è la guerra è una premessa indispensabile per la pace mondiale.
di Lucio Altina
