La guerra in Siria: una barbarie infame

La guerra in Siria è un conflitto iniziato nel 2011 e che va avanti da cinque anni e che ha causato più di 300.000 vittime e migliaia di profughi. Tutto ha avuto inizio nel marzo del 2011, quando la popolazione manifestò contro il regime del presidente Assad. Il regime cercò di reprimere con la forza le manifestazioni, causando centinaia di morti, ma le proteste si diffusero. Negli ultimi mesi del 2011 alcuni ufficiali disertori hanno proclamato la nascita dell’Esercito Siriano Libero (cioè l’FSA, Free Sirian Army). Da allora si è passati ad una vera e propria guerra civile. Nei mesi successivi si uniscono all’FSA sempre più ribelli e l’ Esercito Siriano Libero conquista il controllo di alcune città, avvicinandosi sempre più a Damasco la capitale della Siria. All’inizio del 2012 si affiancano all’FSA altri gruppi di oppositori tra i quali c’è il Fronte al-Nusra, nato il 23 gennaio 2012 come branca siriana di Al-quaida e dell’ISIS.

Nel corso del 2012 gli scontri tra i ribelli e l’esercito siriano regolare aumentano, mentre il governo tenta di bloccare i ribelli e i loro sostenitori con azioni sempre più violente, provocando massacri tra la popolazione civile e cercando di attribuire la responsabilità ai ribelli. Queste azioni suscitano le reazioni a livello internazionale. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Turchia si schierano a supporto dei ribelli, mentre Russia, Cina, Iran e Venezuela si schierano a favore del regime di Assad. Nel corso del 2013 il conflitto si è esteso a tutto il Paese e i gruppi estremisti guadagnano sempre più forza. A inizio di marzo 2013 il fronte di al-Nusura conquista la città pacifica di Raqqa, centro strategico che garantisce un buon controllo sulla Siria centrale e settentrionale. Nei mesi successivi la situazione diventa ancora più confusa e frammentata: da una parte c’è l’esercito regolare siriano, difensore del regime di Al-Assad, e dall’altra il fronte dei ribelli, diviso in sottogruppi. Nel 2014 l’Esercito Siriano Libero è ormai contrapposto ad al-Nusra e all’Isis, mentre le forze curde che operano a Nord- Est della Siria si oppongono all’ Isis.

Infine nel 2016 il conflitto siriano è continuato e gli scontri tra il regime e i ribelli si sono concentrati ad Aleppo, città situata a nord- Ovest del paese e capitale economica della Siria che dopo anni di guerra è divisa in due: la parte orientale sotto il controllo delle forze ribelli e la parte occidentale controllata dal regime. A dicembre del 2016 la città è stata ancora di più bombardata causando migliaia di vittime.
La situazione a livello umanitario è gravissima, gli assedi ed i bombardamenti hanno colpito civili tra cui donne e bambini. Bisogna fare al più presto un appello alle organizzazioni sovranazionali, affinchè lavorando in sinergia pongano fine a questa infame barbaria che ormai va avanti da troppo tempo.

di Lucio Altina

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