I sogni della ribelle Gilgi, “una di noi”

Essere una ragazza di vent’anni ed essere perfettamente consapevoli di sé e del mondo fuori, sicura di ciò che si fa e si vuole fare: Gilgi, la protagonista del romanzo di Irmgard Keun, da poco pubblicato in Italia da L’Orma Editore, racconta la storia di una ragazza emancipata, ribelle quanto basta, bella e ironica. Una ragazza di oggi qualunque, si penserebbe. Ma Gilgi ha si vent’anni, ma vive nella Germania degli anni ’30, quando il modello femminile imposto certo non prevedeva che una ragazzina avesse una sua mansarda personale, o lavorasse per avere abbastanza soldi per lasciare casa e conoscere il mondo. Gilgi invece rifiuta il modello medio borghese imposto per lei e le ragazze della sua età, ed è totalmente consapevole del suo corpo e delle sua vita, convinta di poter avere tutto sotto controllo. O quasi. Nell’ordine maniacale con cui scandisce i suoi giorni, divisa tra una famiglia cui scopre, nonostante tutto, di volere bene, e un’amica che invidia per l’inarrivabile emancipazione, arriva un giorno lo scrittore bohemièn Martin, che non ha un soldo e ha girato mezzo mondo: l’amore porterà (giustamente) Gilgi a perdere di vista, almeno per un attimo, la sua rigida scaletta quotidiana, obbligandola a compromessi per riuscire a tenere tutto il suo piccolo mondo in piedi.

Perfetto romanzo di formazione al femminile, “Gilgi una di noi” è un piccolo gioiello che fortunatamente la piccola editoria nostrana ha saputo valorizzare, recuperandolo nell’ottima traduzione di Annalisa Pelizzola. Fortunatamente, perché la prima edizione del romanzo uscì in Germania portando gran successo all’autrice che però vide i successivi libri ritirati dal commercio poiché considerati lesivi all’immagine del Reich. In Italia, l’edizione di “Una di noi” pubblicata da Mondadori nel 1934 nella collana “I Romanzi della Palma” venne censurata, mostrando così ai lettori un romanzetto scialbo, innocuo, privato di tutti i tratti originali che la storia poteva avere per l’epoca. Riscoprire oggi un personaggio come Gilgi, nella sua purezza, riesce ad essere ancora attuale, per linguaggio e storia e per la straordinaria freschezza della scrittura della Keun.

di Giusy Patera

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