MaBasta: movimento contro il bullismo nelle scuole

MaBasta è un acronimo che sta per Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti, ed è un’idea dei ragazzi dell’Istituto Galileo Galilei di Lecce. “Il nostro prof ci diceva che è meglio fare piuttosto che parlarne semplicemente, allora ci siamo chiesti cosa potessimo fare di concreto per fermare questo bruttissimo fenomeno”.
Bruttissimo e anche diffusissimo. Sono oltre 5.000 in tutta Italia i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni che hanno subito un episodio di violenza, verbale o fisica, nel corso dell’anno. Un dato ancora più emblematico se posto in relazione all’uso di internet e social network: il 6% dichiara infatti di aver subito ripetutamente azioni vessatorie via sms, email o chat (fonte Istat).
Ma accanto a questi numeri impietosi c’è il dato dell’indifferenza. 8 intervistati su 10 non considerano gravi gli attacchi sui social e addirittura l’86% pensa che non ci siano forti conseguenze sulle vittime. È questo il frutto della ricerca condotta dall’Università Sapienza di Roma per il Safer Internet Day, in concomitanza con la Giornata Nazionale contro il Bullismo nella Scuola, che ha mobilitato in tutta Italia istituzioni, scuole e forze dell’ordine.
E oltre all’indifferenza è la paura a farla da padrone. Il 62% degli intervistati ammette di non sapere dove trovare aiuto. “Quando sono oggetto d’insulti, offese, e altro, per i ragazzi è difficile denunciare: una delle prime cose che succede è che si sentano in colpa, sbagliati, che abbiano difficoltà a confidarsi per paura di ulteriori conseguenze” spiega Nunzia Ciardi, Direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, che fa anche un appello all’utilizzo consapevole di internet: “anche da adulti, online, si tende ad abbassare i sensori di pericolo e i livelli di inibizioni. Diciamo sempre ai ragazzi che online si sentono in casa, ma devono rendersi conto che è una casa con i muri trasparenti. Basta usare il cervello, perché è uno strumento, come il coltello: lo puoi usare bene, o male”.
Intanto al Senato è stato approvato quasi all’unanimità il disegno di legge contro il cyberbullismo. Il testo, che tornerà alla Camera per l’approvazione, prevede misure di prevenzione e di educazione sia per le vittime che per i bulli. Ogni scuola inoltre dovrà individuare tra i docenti un addetto al contrasto e ai rapporti con le famiglie, che potrà avvalersi della collaborazione delle Forze di Polizia.
Per non restare con le mani in mano però, i ragazzi di MaBasta hanno da tempo creato il corpo dei “Bulliziotti”, studenti pronti a vigilare sulla classe e soprattutto ad ascoltare chi ha subito violenza. Al motto di ABAL, All Bullies Are Losers. Tutti i bulli sono perdenti.

di Lamberto Rinaldi

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