Simone Farina, l’eroe di cui il calcio ha bisogno

L’etichetta di eroe a Simone Farina non è mai piaciuta. Forse perché dietro ad essa vede la sua fortuna e allo stesso tempo la sua disgrazia. E da quando si è trasformato da semplice terzino di Serie C a esempio di virtù sportiva, la sua vita è cambiata radicalmente.

Cresciuto nelle giovanili della Roma, Farina oscilla tra squadre di terza divisione fino ad arrivare in Serie B con il Gubbio. Con la maglia rossoblu supera le 100 presenze, è un giocatore discreto ma sicuro del suo posto, lo stipendio non è da top player ma porta a casa circa 250.000 € l’anno.
Tutto scorre tranquillo fino a quando riceve una chiamata inaspettata. È Alessandro Zamperini, con cui Farina aveva giocato nelle giovanili della Roma. Ha una proposta interessante: gli offre 200.000 € euro per truccare la gara Cesena-Gubbio di Coppa Italia.
Tutto quello che guadagna in un anno intascato in 90 minuti, il tempo di una partita.

Farina però non ha dubbi, a questo gioco non ci sta. Rifiuta l’offerta, chiama la polizia e denuncia tutto. Dalle sue testimonianze nascerà l’inchiesta sul calcioscommesse del 2011, chiamata Operazione Last Bet, dove tra i tanti nomi degli indagati finiranno anche Cristiano Doni e Giuseppe Signori.
Simone si trasforma in eroe. Prandelli, allora commissario tecnico della nazionale, lo convoca in azzurro. Il presidente della Fifa, Blatter, lo invita alla cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro. Ma spenti i riflettori della celebrazione mediatica, l’eroe rimane solo. Non ci sono squadre ad offrigli un posto in squadra, il Gubbio non gli rinnova il contratto.

Così Farina decide di smettere di giocare a pallone. Ed è qui che la sua vita si trasforma. Perché mentre viene scansato da mezza Italia, in Inghilterra qualcuno legge la sua storia. È la dirigenza dell’Aston Villa, tra le più antiche squadre inglesi, che decide di offrirgli un lavoro. Head of Integrity, ovvero Responsabile della Moralità. Un ruolo strano e bellissimo. Farina dal 2012 insegna ai bambini inglesi quali sono i veri valori del calcio. “Sono felice di poter trasmettere la mia esperienza perchè questo è uno sport che ispira molti. Un anno fa non pensavo che la mia vita potesse prendere questa direzione – racconta – ma sono felicissimo di poter dare il mio contributo all’Aston Villa. Volevo andare avanti nella mia vita e adesso sento di avere di nuovo uno scopo grazie al supporto e all’opportunità che questa società mi ha concesso”.

Dall’Inghilterra è tornato presto in Italia dove Andrea Abodi, presidente della Serie B, gli ha offerto un ruolo come consigliere del Settore Giovanile e Scolastico. Perché è bene imparare sin da subito quali valori e quale obiettivi seguire. E soprattutto quali eroi voler diventare.

di Lamberto Rinaldi

Print Friendly, PDF & Email