Viterbo, “Città dei Papi”

Di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, conserva una fattezza monumentale tra le più stimate del Lazio. Palazzi, monumenti, opere d’arte, suggestivi quartieri medievali, chiese e chiostri, torri, fontane in peperino, la tipica pietra delle costruzioni viterbesi e profferli, tipiche scale esterne, fanno di Viterbo una delle zone più belle del Lazio.

Qui si respira il medioevo. ll nucleo storico si sviluppò a inizio anno mille, intorno all’antica Castrum Viterbii. Nel breve volgere di poco più di due secoli, raggiunse un tale sviluppo da contendere alla vicina Roma la sede papale.

La città vecchia, in parte distrutta durante l’ultima guerra, è cinta da alte mura medievali merlate e dalle massicce torri (costruite dal 1095 al 1268), ancora oggi pressoché intatte, con accesso da sette porte. Le prime notizie sulla città risalgono al sec. V111. Nell’anno 1145 ospitò per la prima volta un Papa, Eugenio III. Nel 1164 l’imperatore Federico Barbarossa le conferì, per premiare la fedeltà ghibellina, il titolo di Città. Nel 1172 aumentò la propria potenza economica e politica, a seguito della distruzione ed annessione della vicina rivale Ferento, mentre nel 1192 fu elevata a sede vescovile dal Papa Celestino III. La città raggiunse grande importanza nel XIII” secolo quando, grazie alla sua posizione strategica sulla consolare Cassia, si destreggiò abilmente tra il Papato e l’Impero, parteggiando ora per l’uno ora per l’altro.

Papa Alessandro IV scelse Viterbo come ultimo rifugio. Nel 1266 si insediò nel nuovo palazzo sul colle del Duomo, Papa Clemente IV. Il Medioevo e il Rinascimento sono state per Viterbo epoche di maggiore evoluzione urbanistica. Il giorno 12 Settembre 1870 fu occupata dalle truppe italiane ed annessa alla Nazione. Durante l’ultimo conflitto mondiale, fu gravemente colpita ed in gran parte distrutta dai bombardamenti. Dal 1 gennaio 1927 è stata riconosciuta Capoluogo di Provincia.

Viterbo non si può visitare in un solo giorno. Però Si può fare un percorso che ci permette di scoprire l’urbanistica medievale viterbese.

Palazzo dei priori. Iniziato nel 1460 per accogliere la nuova Sede del Governatore della Provincia del Patrimonio. Nel 1510 i Priori ne presero possesso. Dopo numerose trasformazioni e rifacimenti fu completato nell’aspetto attuale verso la metà del XVI secolo.
Al centro del Palazzo campeggia il grande stemma del Papa Sisto V° Della Rovere. L’ala laterale del Palazzo venne costruita nel 1691. Presso lo scalone interno che conduce al piano superiore per la visita ai Palazzi, è possibile ammirare un Sarcofago etrusco del III secolo a.C. con scene di battaglia e l’antico stemma della città “F.A.V.L.”, Sorretto da due leoni. Alcuni asseriscono che la sigla F.A.V.L. derivi dalle iniziali dell’antico tempio etrusco di Fanum Voltumne. Altri sostengono che derivi da una leggenda nata nel sec. XV che vuole che quelle lettere ricordino i tre castelli di Fano, Arbano e Vetulonia, chiusi da mura da Desiderio Longobardo e Longula ad essi unito poi da re Pipino.

ll Palazzo Papale. È l’orgoglio architettonico e storico di Viterbo. Iniziato nel 1255 dal Capitano del Popolo Raniero Gatti, il suo stemma è visibile nei merli. Viene terminato con l’artistica loggia nel 1267 affermando così la volontà di Viterbo di divenire sede papale. Il primo Pontefice che vi abito fu Clemente IV alla cui morte si aprì il più lungo conclave della Storia (1268-1271). Ne uscì eletto Gregorio X.  Oggi è sede del vescovo di Viterbo.

La Piazza e la Chiesa di S. Pellegrino. Sono il centro del quartiere medievale più conservato e spettacolare della città. Su tre lati si articola il palazzo della nobile famiglia guelfa degli Alessandro XIII secolo.

La Chiesa di S. Rosa. Il corpo di S. Rosa, morta nel 1251 è conservato entro la chiesa eretta nel 1850, distruggendo quanto restava della medievale chiesa di S. Maria. ll trionfale trasporto del corpo di S. Rosa dalla vicina chiesa di S.Maria in Poggio a questa nel 1258, diede origine a quella usanza religiosa che è l’attuale trasporto della Macchina di S. Rosa. Il trasporto della Macchina di Santa Rosa è la manifestazione più importante di Viterbo. Una torre alta 30 metri, passa per le vie di Viterbo attraverso un percorso tortuoso di poco più di un chilometro, da Porta Romana al Santuario di Santa Rosa dove è venerata la sua tomba in un‘urna seicentesca.
Durante il tragitto, la “Macchina” effettua cinque soste per consentire ai “facchini” di riprendere fiato e al pubblico di godere meglio lo spettacolo.
Gli ultimi cento metri vengono compiuti di corsa tra un tripudio di folla.

Piazza della Rocca. La imponente fortezza voluta nel 1354 dal cardinale Egidio Albomoz domina questa grande piazza che introduce in Viterbo attraverso la settecentesca Porta Fiorentina. La massiccia costruzione, più volte demolita e ricostruita nei secoli, venne trasformata in residenza pontificia e sede dei Cavalieri di Rodi. Il cortile è opera del Bramante e oggi ospita il Museo Archeologico Nazionale. Al centro della piazza la monumentale fontana, la più grande della città; venne eretta nel 1566 su disegno di Jacopo Barozzi da Vignola per interessamento del cardinale Alessandro Farnese.
Da non dimenticare che Viterbo è famosa anche per le sue terme chiamate le terme dei Papi. Piscine termali di acqua a 36° allo scoperto, frequentata anche nei periodi invernali.

Camminare per i vicoli di Viterbo, significa camminare nel medioevo, significa respirare secoli di storia, ma soprattutto significa conoscere usi, costumi e tradizioni di una città che ha avuto il prestigio di essere la “città dei Papi”.

di Antonella Virgilio

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