La solitudine e l’indifferenza sono complici dei femminicidi

Lui mena, lei prende coraggio e denuncia, nessuno sembra poter far nulla, quindi lui continua a menare, finché alla fine la uccide.
E’ ormai quasi un motivetto che suona il tg, non ci fa neanche più l’effetto dei primi casi e come tutto quello che accade ogni giorno diventa una routine. Ma l’uccisione di centinaia di donne ogni anno non può essere normalità.

Nel 2016 ci sono state 120 vittime; per il 2017 al momento si contano 29 omicidi. Negli ultimi dieci anni sono state uccise 1.740 donne e di queste, 1.251 (71% dei casi) hanno visto la morte tra le mura domestiche. Le uccisioni in ambito familiare sono tuttavia in leggero calo, anche se ovviamente ancora non basta: 117 casi nel 2014, 111 nel 2015 e 108 nel 2016.

Del 2017 colpisce la ferocia di alcuni periodi: solo nei primi due giorni di maggio sono state uccise quattro donne. Una delle vittime era di Genova, per la precisione di Pietra Ligure, ed è morta per mano del fidanzato geloso; un’altra è stata uccisa a Roma, un’altra ancora a Salerno ed infine a Cagliari un uomo di 47 anni, stanco della sua relazione, ha accoltellato la compagna nel sonno.

Quasi a metà luglio siamo saliti a 5 vittime, 4 decedute e una in fin di vita. Giovedì 13 è stata la volta di una donna barese di 48 anni uccisa dal compagno, si pensa dopo l’ennesimo litigio. Ma anche di un’altra, 49 anni, morta in strada, a Dragoni nel casertano, uccisa dai colpi della pistola del compagno. L’anno prima era sopravvissuta a 25 coltellate.

Venerdì 14 luglio a Montepulciano (SI) un operaio di 56 anni ha ucciso l’ex moglie, in casa di due anziane per cui la donna lavorava come badante. A Roma un uomo di 79 anni ha ucciso la moglie di 81 e poi si è buttato dal quinto piano. A Cagliari una ragazza di 26 anni è finita in coma farmacologico dopo una violenta lite con il fidanzato: credendola morta si è suicidato lanciandosi da un cavalcavia.

Sapete cosa era successo esattamente un mese prima, il 14 giugno? Una legge di riforma del codice penale ha depenalizzato il reato di stalking, cugino carnale del femminicidio. Questa è la spiegazione per cui nel nostro Paese un anno sopravvivi a 25 coltellate e quello dopo muori come fossi una criminale, trafitta dai colpi di una pistola per strada.

Il 24 luglio, solo nella capoluogo ligure, in un solo giorno sono state esposte quattro denunce per violenza domestica. Se moltiplicassimo quattro denunce per tutte le città italiane potremmo avere un quadro verosimile di quante donne ogni giorno subiscono violenza e scelgono di fare tutto quello che è nelle loro possibilità: denunciare. E teniamo presente che questo quadro non comprenderebbe tutte le altre che, per paura, non si rivolgono alle autorità. Viene da chiedersi se si senta più sola una donna terrorizzata al punto di rifiutare qualsiasi aiuto, o quella che prende coraggio, si rivolge alle autorità convinta di avere trovato finalmente il sostegno di cui aveva bisogno e invece no, viene abbandonata a rimane più sola di prima, impotente nel non poter far altro che esporre una denuncia che non avrà seguito.

di Irene Tinero

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