Un ponte tra verde e cinema sull’Aniene

Tra le numerose arene cinematografiche che da anni rinfrescano le serate nel fuoco estivo della capitale ne appare ora una nuova e originale. Appare in un quartiere, il Nomentano, e in luogo che non ne aveva mai ospitato prima il cinema. Si chiama “ArenAniene” e monta il suo schermo nel parco a ridosso del vecchio ponte sul fiume Aniene che segnava una delle principali e più suggestive porte d’ingresso a Roma. L’originalità dell’evento sta nel fatto che sono proiettati solo film, sì di diverso genere, ma che hanno tutti vinto un qualche importante premio cinematografico. Ossia la qualità della rassegna è garantita: per chi è costretto a rimanere in città e ha perso questi film nelle stagioni passate è una eccellente occasione per recuperarli. La rassegna ha luogo dal 4 al 24 agosto al Parco del Ponte Nomentano, in Via Nomentana 415, poco prima di Piazza Sempione. Dando un’occhiata ai titoli in programmazione, notiamo che sono quasi tutti film di cui ha parlato anche Stampa Critica. L’intero programma potete scaricarlo sulla pagina Fb di “ArenAniene”, in cui troverete man mano anche brevi sinossi e recensioni del film, che trovate, però, già in molte pagine della nostra rubrica “Arte Cultura Cinema”. Ci sarnno anche spazi dedicati a reading di poesia e altre attività.

Si comincia il 4 agosto con “La La Land” di Damien Chazelle, con i due protagonisti in stato di grazia Emma Stone e Ryan Gosling. Di premi ne ha vinti una ventina, tra Oscar, Golden Globe, Bafta, Coppa Volpi e London Critics. Anche di incassi ne ha trinciati a mitraglia. Il titolo “La-La Land” nasconde un gioco linguistico che è anche una chiave interpretativa del film. “LA” sta per Los Angeles, dove il film è ambientato e girato. “La-La” è dunque come dire “Los Angeles-Los Angeles”, una reduplicazione che suona pari al nostro “Sono di Roma-Roma… Una persona bella-bella… Una casa nuova-nuova, ecc.”. Los Angeles è la città di Hollywood, del cinema, del sogno e del successo artistico. Così l’aggiunta di “land”, ossia terra, luogo, trasforma la locuzione nell’equivalente del nostro “Mondo dei sogni, della fantasia, o anche… Sì, magari fosse, trallalero!”, ossia qualcosa di tanto desiderato quanto irrealizzabile. Il film è infatti un musical e la materia di questo genere cinematografico è esattamente la stessa dei sogni. Attraverso quel sogno che è il cinema, un film nel buio di una sala o sotto le stelle di un’arena il cinema ci parla del sogno in quanto stoffa sensibile, onirica pelle dell’umano. Dei sogni quotidiani, a occhi aperti di tutti noi, delle nostre speranze, attese, timori, desideri. Così attraverso le canzoni, i passi di danza, le emozioni, le delusioni, la gioia, la confusione dei sentimenti dei due protagonisti, incontriamo via via nient’altro che di noi stessi, in dimensione più profonda che porta anche noi a sospirare: “Oh, La La land!”

Ospite d’onore della prima serata è Francesco Pannofino che – in tema con la proiezione – ci regala la sua prodigiosa voce d’attore non in prosa ma in una sua performance canora.

di Riccardo Tavani

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