Egitto: presentatrice tv condannata a 3 anni di reclusione per offesa alla pubblica decenza

Quando sento che una giornalista è stata condannata a 3 anni di carcere per “offesa alla pubblica decenza”, la mia mente non riesce ad immaginare quale genere di offesa possa valere 3 anni di reclusione, come neanche cosa possa aver fatto questa donna. Poi leggo dove: in Egitto. Ah, ecco. Ora si spiega tutto.

Doaa Salah è una presentatrice egiziana che, mentre stava conducendo il suo talkshow sulla rete privata An-Nahar, si è permessa di parlare della procreazione fuori dal matrimonio.

La giornalista avrebbe suggerito alle sue connazionali di sposarsi solo per concepire, per poi divorziare.

“The Guardian” sostiene che un avvocato abbia citato in giudizio la donna, accusandola di oltraggio alla pubblica decenza e causando una successiva condanna a 3 anni di prigione. Sembrerebbe che la donna, inoltre, abbia dovuto pagare 10mila sterline egiziane, circa 500 euro, per restare in libertà in attesa della sentenza d’appello.

Questo episodio la dice lunga sul ruolo della donna in Egitto e, soprattutto, su quanto essa sia poco tutelata anche di fronte alla legge.

La trasmissione “incriminata” è andata in onda lo scorso Luglio, in un Paese in cui il sesso fuori dal matrimonio è considerato inaccettabile. Si, perché oltre a consigliare alle donne di sposarsi e poi divorziare dopo essere diventate madri, la giornalista ha anche affrontato la questione sulle donazioni di sperma, un metodo che non è assolutamente accettato in Egitto, a differenza di molti paesi europei.

Sicuramente in Italia siamo abituati a molto peggio nella nostra televisione: alcuni programmi televisivi andrebbero realmente censurati per offesa alla pubblica decenza, secondo il mio modesto parere, ma la libertà è anche questa: ognuno è libero di guardare i programmi che vuole ed informarsi come meglio crede. Sicuramente, una bella fetta della popolazione riceve delle grandissime influenze da ciò che vede in televisione, e questo non vale solo qui, ma ovunque. Vedere, quindi, una bella donna in televisione che parla di libertà a trecentosessanta gradi, anche sessuale, sicuramente avrà fatto scatenare la voglia di ribellione in alcune donne egiziane, o anche solo il pensiero: “se lo dice lei, allora posso farcela”. Ecco, quel pensiero è stato stroncato da una condanna che dice, chiaro e tondo: ecco cosa vi aspetta se andate contro la nostra ideologia.

di Ludovica Morico

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