La plastica rappresenta un pericolo per la sopravvivenza del pianeta

Come non bastassero la pesca illegale o eccessiva, il petrolio e gli altri veleni, è la plastica uno dei pericoli più insidiosi per il mare. Sono più di otto milioni le tonnellate di questo materiale che ogni anno finiscono in questo meraviglioso ecosistema e lo trasformano nella più grande discarica del mondo.
La situazione del Mediterraneo, poi, è sconfortante. Il nostro è un mare semichiuso che impiega 80 anni per il ricambio delle sue acque dove sfociano grandi fiumi che raccolgono lungo il loro corso enormi quantità di rifiuti plastici. Le stime affermano che nel Mare Nostrum ci siano almeno 250 miliardi di frammenti di plastica. Tra le coste italiane, francesi e spagnole c’è una concentrazione di plastica che supera quella del “continente spazzatura”, l’enorme accumulo di spazzatura galleggiante presente nell’Oceano Atlantico.
L’indagine Beach Litter 2017 di Legambiente, condotta sul litorale italiano, rivela che su ogni 100 metri lineari di costa ci sono in media 670 rifiuti. Al primo posto troviamo la plastica.
La plastica è insidiosa ed indistruttibile, si insinua nella catena alimentare e torna a noi, attraverso la catena alimentare, sotto forma di microplastiche.
Residui di plastica si ritrovano nello stomaco di pesci, uccelli marini, tartarughe e cetacei che confondono le plastiche sminuzzate con il placton. La pericolosità nasce soprattutto dagli additivi utilizzati per modellare la plastica, specie i ftalati, una sostanza altamente tossica che agisce sul sistema endocrino e sul metabolismo.
Possiamo ignorare quanto sta accadendo considerando che il mare copre il 71% del nostro pianeta, produce l’80 % dell’ossigeno, assorbe un terzo dell’anidride carbonica e che riesce a svolgere queste funzioni non solo per le sue acque salate ma in quanto organismo vitale, composto da vegetali e animali che interagiscono in un equilibrio dinamico?
Certo, le responsabilità sono diffuse ma il 54% dei rifiuti è di origine domestica. Questo, se da un lato è sconfortante, dall’altro ci investe, singolarmente, di una grande responsabilità. Ognuno di noi ha la possibilità di incidere, nel quotidiano, sul problema.

di Enrico Ceci

Print Friendly, PDF & Email