Arrestato Giuseppe Pelle: altro colpo che piega ma non uccide la ‘ndrangheta

E’ finita la latitanza, ma soprattutto l’attività criminale, del boss Giuseppe Pelle, arrestato la notte del 6 aprile in provincia di Reggio Calabria. Era il boss di San Luca, piccolo paese di provincia, nonché uno dei capi saldi della ‘ndrangheta, la sorella silenziosa della mafia. A scovarlo, precisamente nell’entroterra calabrese, a Condofuri, è stata la squadra mobile di Reggio Calabria, coordinatasi insieme al servizio centrale operativo della polizia di stato e la direzione distrettuale antimafia (DDA): l’uomo era latitante dal 2016.

Giuseppe Pelle, 58 anni, ora è chiamato a scontare una pena residua definitiva di appena 2 anni e 5 mesi. Su di lui pende inoltre l’accusa di associazione mafiosa e un’altra per tentata estorsione. L’arresto giunge al termine dell’inchiesta “Mandamento Jonico” durata ben 2 anni.

Giuseppe è il figlio di ‘Ntoni Pelle, morto nel 2009, boss della famiglia ribattezzata anche “Gambazza”, una delle ndrine più potenti di tutto il sistema. Non solo, Giuseppe ha sposato la figlia del boss Francesco Barbaro, legando così la sua dinastia a un’altra altrettanto potente.

Si era nascosto in una casa di pastori, in una zona vicino l’Aspromonte, impervia e molto difficile da raggiungere, immersa nella vegetazione e senza strade accessibili. Dormiva su un divano quando le autorità sono arrivate ad arrestarlo. E’ incredibile come persone tanto pericolose e potenti vengano sempre sorprese in maniera così disarmante.

L’ipotesi, a cui ora si darà certamente seguito, è che Pelle si sia servito del metodo mafioso per accaparrarsi proventi di lavori pubblici nei paesi di Siderno, Palizzi, la stessa Condofuri e Natile di Careri.

Pelle però è noto anche per un’altra inchiesta, ormai conclusa, che ha portato a scoprire un giro di voti illecito in occasione delle Regionali 2010. La DDA dimostrò che la reggia del boss a Bovarino divenne meta ambita, durante la campagna elettorale, del pellegrinaggio di molti mafiosi e candidati (o entrambe le cose).

“Si chiude l’era delle grandi latitanze”, ha commentato il procuratore vicario Gaetano Paci, ricordando che quello di Pelle è il tredicesimo arresto importante degli ultimi tre anni. E noi potremmo tirare un sospiro di sollievo se solo fosse così semplice combattere la mafia e far sì che non si creino dei nuovi boss e poi nuovi latitanti.

di Irene Tirnero

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