Italiani brava gente? Forse, se sapremo ribellarci

Ho avuto modo, per caso, di vedere in TV un numero di “Question Time” con interrogazioni di vari parlamentari e risposte dei titolari ministri di governo. Parto da questo, perché è un modo di esprimere il mio sentimento sulla attuale situazione.

La deputata Laura Boldrini (LeU) ha chiesto al governo quale sia  la posizione italiana in ordine alla annessione della Crimea da parte della Russia, se quella di illegittimità decisa e confermata in sede Unione Europea o quella di legittima scelta russa quale definita dal ministro dell’interno Matteo Salvini in una intervista al “Washington Post”.

La risposta del ministro per gli affari esteri Enzo Moavero è stata ovviamente la conferma della illegittimità della annessione, anche con conferma italiana delle sanzioni decise in sede UE (il tutto senza menzionare il ministro dell’interno).

Il deputato Renato Brunetta ha chiesto al governo di riferire, con verità:

–  sulle e risorse disponibili per finanziare le misure previste dal programma di governo;

– sugli intendimenti in ordine alle modalità di utilizzo della flessibilità sui vincoli di bilancio   che possano essere eventualmente concessi in sede UE.

– e infine su quali priorità e con quale tempistica si intende procedere, visto che le risorse non potranno in ogni caso essere compatibili con le iniziative di “flat tax” e e di “salario di cittadinanza” annunciati già a partire dal 2018  rispettivamente dai vicepresidenti del consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio (l tutto perché gli esperti brokers inglesi, se ascoltano il ministro dell’economia, consigliano l’acquisto dei titoli di stato italiani; ma se ascoltano i due vicepresidenti, consigliano assolutamente di venderli).

La risposta del ministro per l’economia Giovanni Tria è stata sibillina, oscillando tra la conferma dei contenuti del programma di governo, il rispetto dei vincoli UE, la speranza di più ampie risorse dal rinnovato sistema fiscale e la gradualità delle iniziative…

Tralascio gli ovvi contenuti delle repliche e c’è da chiedersi se e quanto potrà continuare questa ubriacatura di contraddizioni e di improbabile bengodi che porta i sondaggi al 30% della Lega  e alla conferma del 28% ai M5Stelle.

Senza preoccuparsi troppo, per due motivi.

Perché con le elezioni europee del 2019 i M5Stelle dovranno fare una scelta di campo, che  sembra obbligata: da un verso una naturale contrapposizione delle proprie istanze di rinnovamento rispetto al becero populismo della Lega, dall’altro un innaturale affiancamento alla medesima, pur di mantenere il governo.

Senza preoccuparsi troppo, perché in ogni caso, ricordando il mirabolante 41% dell’ex sindaco di Firenze alle Europee  del 2014 e, dopo meno di 4 anni.  il miserevole esito del 4 marzo 2018, le ubriacature in politica ci possono essere, ma non durano.”…

E, allo stesso modo, credo non ci sia da preoccuparsi troppo della profezia di  Davide Casaleggio (per successione ereditaria guru della associazione Rousseau proprietaria del movimento 5 stelle) sulla possibile fine della democrazia rappresentativa e dell’avvento della democrazia diretta

Perché se la democrazia rappresentativa porta:

  • ad un parlamento di nominati dai boss dei diversi partiti;
  • o a governi che legiferano per decreti e per voti di fiducia;
  • o a presidenti che possono essere scelti indifferentemente come Obama e subito dopo Trump;
  • od ancora se il governo significa padroni come il pregiudicato di Arcore, o come l’ex sindaco di Firenze o come lo sgomitante nemico delle ONG,  dei disgraziati africani, dei rom e di tutti quelli che non sono di razza italica (no, questo non l’ha ancora detto) e possibilmente padani;

E in contrapposizione la democrazia diretta porta ad epigoni di partito che scelgono dieci persone sulle quali chiedono di votare a qualche migliaio di attivisti;

ALLORA NON SARA’ UNA GRAN PERDITA, PERCHE’ VORRA’ DIRE CHE PER MOLTI, PER TROPPI, LA COSTITUZIONE E’ STATA DIFESA CON IL REFERENDUM NON PER CONVIZIONE, MA SOLO PER SCHIERAMENTO.

SARA’ PERALTRO UNA GRAN PERDITA, SE NON SI RITROVERA’ SUBITO LO SPIRITO VERO DI UNITA’ DELLA NOSTRA COSTITUZIONE, CHE E’ IMPEGNO PER LA GENTE, TUTTA LA GENTE, E NON PER PROPRI INTERESSI.

Questo è il vero problema. Temo che il veleno dell’egoismo sia penetrato in troppi, che ormai non pensano a quello che è giusto, ma solo a quello che conviene.

Italiani brava gente? Potremo esserlo, ma forse no, se chi ci conduce non lo è. Voglio essere ancora più chiaro, il mio sentimento è con chi ha il coraggio di rifiutare l’individualismo scontato.

E’ arrivato il momento di cercarci, di dimostrare che si può, si deve essere diversi.

E’ arrivato il momento di riflettere sugli errori che si sarebbero evitati, dallo streaming con Bersani del 2013 all’abbietto asservimento del Pd sulle posizioni che il suo ex segretario ha voluto imporre pur di evitare innegabili consonanze con il M5Stelle.

E’ arrivato il momento di sentire nelle coscienze le responsabilità di sempre che il mondo cosiddetto civile ha nei confronti dell’Africa e degli africani. Come nel 1937, quando ad Addis Abeba il il viceré maresciallo Graziani fu ferito, con 7 morti, da un attentato, ed esercitò spietatamente la repressione imposta dal duce: quasi 21.000  vittime, una rappresaglia di 3.000 eritrei per ogni italiano..

Come ai tempi nostri, quando sulle migrazioni il nostro ha l’atteggiamento che ben conosciamo e che ha fatto dire a Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo:

<< Siamo noi i predoni dell’Africa! siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli. Un esodo epocale si abbatte sull’Europa, che ha deciso di non rilasciare più permessi per entrare regolarmente nel nostro continente. E allora questo esercito di poveri, che non può arrivare da noi in aereo, in nave, in treno, prova ad arrivarci sui barconi dei trafficanti di uomini.. >>.

Italiani brava gente? Forse, se non accetteremo tutto questo, se sapremo ribellarci.

di Carlo Faloci

 

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