ARCANI E MISTERI

Esiste una Rome misteriosa. Una città con i suoi misteri, alimentati da dicerie popolari ma anche da fatti e avvenimenti non spiegabili razionalmente, una Roma occulta, impenetrabile di cui si ha traccia solo scavando tra le righe di vecchi libri. Luoghi dove neanche chi è di Roma conosce le vicende misteriose e dai lati oscuri. Certi posti e certe rovine, traspirano un alone di diabolico mistero. Sarà perché quando si raccontano vengono coloriti. Sarà perché le credenze popolari sono ancora ben radicate in questa città… Sarà.

Come il luogo, oggi trasformato in stupenda piazza, ma che nel medio evo suscitava paura e panico per la gente che ci passava a notte fonda, l’attuale piazza del Popolo. Bellissima. L’architetto Valadier si superò nel disegnare le sue forme. Ma un tempo, quando era un semplice spiazzo di terreno davanti a quella che in origine si chiamava porta Flaminia, metteva inquietudine.

Una spiegazione per sommi capi c’è. Nel medio evo a Roma il cristianesimo cercò di appropriarsi dei resti pagani della Roma imperiale passata. Li fece suoi. Basta pensare alle sommità degli obelischi, su molti di loro vi è posta una croce… e quando non ci riusciva, li additava come luoghi diabolici, scenari di misteriose presenze. Si dice che in questo luogo, fu sepolto Nerone. Contrariamente a quanto si crede, la sua sepoltura non avvenne nella zona di Roma chiamata Tomba di Nerone, ma qui, alle pendici del Pincio. Va a capire il perché però è cosi.

Nerone è conosciuto perché fece bruciare Roma e perché perseguitò i cristiani. Per questo era ritenuto il male in persona, il demonio. Quindi non deve stupire se la zona in cui fu sepolto, secondo credenza popolare, divenne luogo di ritrovo notturno di demoni, maghi e streghe. Figure maligne che custodivano il corpo di Nerone. Spaventando chiunque passasse di notte per la porta Flaminia. Si dice che questi demoni, si riunissero sotto un albero di noce molto alto, di fronte alla porta.

Secondo le leggende popolari, l‘albero di noce, viene considerato da sempre una pianta maledetta. l contadini, dicono che attiri i fulmini e che la sua ombra porta male e che sostare a lungo sotto le sue fronde, provoca avvelenamento. È l’albero prediletto delle streghe. Era abbastanza, per definire il luogo maledetto. La popolazione turbata a gran voce chiedeva di porre rimedio consacrando l‘area.

Finalmente nel 1099 il neo pontefice Pasquale II intervenne. L’anno il 1099 era l’anno vittorioso della prima crociata, i luoghi sacri della Palestina, erano tomati di nuovo in mano cristiana. Questo era di buon auspicio, anche per scacciare i demoni da quel luogo maledetto… Lo spirito malvagio di Nerone e le presenze demoniache dei suoi custodi, dovevano sparire. Il Papa ordinò, preghiere e digiuno per il popolo romano. Alla terza notte gli apparve in sogno la Vergine Maria, che gli disse di andare a porta Flaminia, e sradicare il grosso albero di noce e al suo posto erigere una chiesa in suo onore. Il popolo si unì in processione e radunato sotto il grosso noce ormai alto più di quindici metri lo abbatté. Le ceneri di Nerone furono disperse nel Tevere. E sul quel luogo fu costruita una cappella a spese del popolo di Roma.

Sulla base della cappella, venne edificata successivamente la chiesa, chiamata Santa Maria del Popolo proprio per rendere merito alla popolazione di Roma. La Cappelletta originaria, ancora esiste. Per vederla bisogna chiedere al parroco perché si deve passare attraverso la sacrestia. Sulla volta dell’abside principale, incisa su bassorilievi dorati, c’è raffigurata tutta la leggenda. La porta da Flaminia, divenne porta del Popolo. La leggenda rimane. Passando sotto porta del Popolo, di notte forse ancora qualche brivido percorre la schiena. Di alberi di noce non c’è più traccia. Santa Maria del Popolo attaccata alla porta veglia sul suolo consacrato.

Vecchie storie, di arcani e misteri… Storie che fanno rabbrividire anche chi non crede al soprannaturale.

di Fabio Scatolini

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