Quando verrà Natale…

Quando verrà Natale, sarà un Natale per pochi fortunati. Quando verrà Natale, non sarà Natale per tutti. Non sarà Natale per i bambini affogati nel Mediterraneo o morti sotto le bombe. Non sarà Natale per i circa 70 milioni di profughi che fuggono dalla guerra, dalla fame e dalla povertà. Non sarà Natale per i 5 milioni di poveri che in Italia risparmiano sull’acquisto di medicine e rinunciano a curarsi. Quando verrà Natale, sarà poco Natale per le donne uccise, violentate, vittime di ogni tipo di violenza.

No, non sarà Natale. Non lo sarà neanche per i morti sul lavoro, che sono tanti, ogni anno di più. Vittime sacrificali della avidità e del profitto dei loro padroni, loro si che faranno Natale con regali favolosi, frutto del sacrificio umano. Quando verrà Natale, sara poco Natale anche per papa Francesco che non riesce ad essere compreso dalla sua Chiesa. Non è compreso, Bergoglio, dai suoi parrocchiani, che spesso sono gli stessi imprenditori che per profitto, sono responsabili della vita dei lavoratori, che muoiono e non tornano a casa. Ci prova, Francesco, a dire che non si può andare in chiesa la domenica a mondare i peccati della settimana. Un buon cristiano, dice il papa, accoglie, condivide, dona, non lucra, non emargina, non respinge.

Un buon cristiano, molto spesso è colui che muore, in mare, sotto le bombe, di fame. Siamo quasi all’assurdo, i buoni muoiono e non possono andare in chiesa la domenica, mentre i cattivi, non tutti, in ottima salute vanno in chiesa e si mettono in prima fila. Ricordate le processioni nei territori di mafia, l’inchino del santo sotto la casa del boss che magari il giorno prima aveva decretato la morte di innocenti, ma fastidiosi per lui. Per anni, i boss hanno festeggiato Natale, si sono confessati e tutto era normale.

Ci è voluto un papa povero per scomunicare i mafiosi e vietare l’omaggio delle processioni sotto il balcone. Quando verrà Natale, non sarà Natale per gli ospiti del Baobab, raso al suolo dalle ruspe di Salvini, non sarà Natale neanche per la piccola Desiree, violentata e uccisa a S. Lorenzo. Quando verrà Natale dovremo avere occhi umani, gli occhi dell’amore, per accogliere e ascoltare il grido dei poveri. Non è facile, ma possiamo farcela. Aprire gli occhi dell’amore per “vedere” le bellezza in ogni vita, in ogni colore, in ogni parola, in ogni gesto.

“I poveri li avrete sempre con voi” disse 2000 anni fa il messia, è vero i poveri saranno sempre con noi, c’è un solo modo per far sparire i poveri, “divenire tutti poveri”, essere consapevoli che oguno di noi ha molto di piu di cio che gli spetta, di ciò che gli serve. Vivere con il necessario farà in modo che tutti abbiano il necessario. Ma non è cosi. Quando verrà Natale, non sarà Natale per chi vive sotto i ponti o sotto i cavalcavia. Non sarà Natale per il piccolo Julius che vive ai bordi della ferrovia, dentro una baracca di cartone tra immondizie e fango. Ha solo tre anni, la mattina lo vedo intirizzito dal freddo, sporco, con il naso che gli cola, con in mano un pezzo di pane, raffermo e freddo. Noi andiamo al bar: cappuccino e cornetto. Gli occhi di Julius sono lontani, non tristi, ma assenti, come se non si rendesse conto della sua condizione, o come se la considerasse naturale.Lo avevo visto diverse volte con la mamma, anche essa sporca e lacera.

Sembrava la Madonna con il bambinello. La Madonna dei poveri. Sono andaro a trovarli, non è stato facile, ho portato dei doni, anche se in quella capanna non verrà mai Natale, una coperta, un giacca a vento per Julius, alcuni giocattoli, un torrone e un panettone. La mamma, anzi la signora Anna, così si chiama, si è messa a piangere, dicendomi che tutti fanno finta di non vederli. È vero sono invisibili agli occhi, ma visibili al cuore. Il piccolo Juilius mi ha abbraccito le gambe, allora l’ho preso in braccio, mi ha stretto forte, lasciandomi una striscia di muco sulla guancia. Aveva le orecchie fredde, mi sono tolto il cappelletto di lana infilandolo sulla sua testa umida, sporca e unta, mi sono fatto forza gli ho dato un bacio. Mi ha stretto più forte, poi mi ha sorriso…quando verrà Natale tutti i bambini del mondo sorrideranno.

di Claudio Caldarelli

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