Stefania Barca: l’armonia dei gesti e della voce

Stefania interpreta l’amore con la passione della sua naturalezza. I personaggi sul palco assumono le sue caratterische evolvendo nella perfezione dell’incanto, sia esso drammatico o ironico. Stefania non recita ma incarna se stessa in ogni scena con la forza del dolore sussurrato a squarciagola. Una donna che ribalta la concezione scenica del teatro trasfigurando se stessa nel teatro stesso. Stefania può essere Giulietta ma anche una Dea.

Può giocare con Moliere ma anche racchiudere nel palmo della mano Pirandello. Consapevole della bellezza che la avvolge come un raggio di luna, srotola il suo alone per avvolgere il pubblico con la mimica e l’eleganza di movimenti essenziali ma profondi. Stefania Barca svela i segreti di Goffredo Parise nascosti nelle pagine del Sillabario portato in scena al Palladium di Roma evocando la forza delle donne in un contesto in cui le donne sono il rammarico non compreso del protagonista pupazzo di neve. La sua forza, Stefania, la trae dall’amore e dalle emozioni trasformate in raggi di luce dal suo sguardo penetrante inglobando nei suoi occhi gli occhi della platea.

Intervista di Claudio Caldarelli

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