Roma: il quartiere Marconi piange Davide, il clochard libraio

Davide lo conoscevano tutti in zona.

Era gentile, sempre disponibile per la comunità, quando insieme agli altri volontari puliva il giardino e il parco giochi di via Balserna.

Descritto da tutti come un uomo colto ed educato. Si, perché Davide non solo vendeva i libri, ma li leggeva anche.

Sul suo giaciglio di fortuna in via Enrico Fermi, infatti, l’anziano aveva allestito una libreria. Era un amico per gli abitanti di zona e, ogni sera, qualcuno gli preparava un pasto caldo.

La notte prima di Capodanno, Davide non è stato abbastanza forte da resistere al gelo romano, che se l’è portato via, portando con sé la storia difficile e triste di un uomo per bene, che credeva nel sapere, nella cultura e nel senso civico.

Chissà cos’era Davide, prima di diventare il clochard libraio di via Enrico Fermi, cosa faceva, cosa sognava per il suo futuro. Chissà perché faceva quella vita, se l’aveva scelta o ne era stato costretto.

Ciò che però sappiamo, è che il bene di Davide non ha lasciato indifferenti tutti coloro che lo conoscevano.

Spesso, i clochard muoiono senza che nessuno sappia i loro nomi, senza nessuno che li cerchi, che sappia chi erano.

La morte di Davide, invece, ha messo in moto un meccanismo di solidarietà raro in un momento storico come quello che stiamo vivendo, caratterizzato dall’indifferenza, dall’egoismo e dal menefreghismo verso tutto quello che non ci colpisce in prima persona.

Il Comitato di quartiere ha organizzato una raccolta fondi per il suo funerale, e non solo: c’è in progetto l’allestimento di una postazione di crossbooking, proprio lì, dov’era Davide, in cui chiunque possa scambiarsi gratuitamente libri.

E’ proprio vero: come il bene genera bene, la fame di cultura genera fame di cultura.

Spero che questo meraviglioso progetto non resti tale, ma possa davvero realizzarsi, in modo da non buttare via tutto il bene di Davide, che orgoglioso, dall’alto, vedrà che la sua morte ha lasciato qualcosa di bello per tutti i suoi amici e per chi ancora non lo conosceva: la cultura gratuita, accompagnata da gesti di condivisione e scambio.

di Ludovica Morico

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