Non basta nascere in Italia per essere italiani

Con il termine Ius Soli si indica l’acquisizione della cittadinanza da parte di un soggetto come conseguenza della nascita sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Ormai in Italia se ne parla da diversi anni, ma in questi giorni è tornato alla ribalta con la vicenda di Rami e Adam, i due adolescenti nati Italia da genitori stranieri e coinvolti nel sequestro del bus scolastico a San Donato Milanese. L’ultima legge sulla cittadinanza risale al 1992 e prevede un’unica modalità di acquisizione chiamata ius sanguinis (“diritto di sangue”). Questa legge dichiara che un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano. Un bambino nato da genitori stranieri, anche se nato in Italia, può chiedere la cittadinanza solo dopo il diciottesimo anno di età, con l’ulteriore vincolo di residenza legale e ininterrotta sul territorio italiano. C’è l’esclusione quindi di una grossa fetta di bambini nati e cresciuti in Italia, i quali non possono beneficiare di molti diritti legati alla cittadinanza.

L’ultima legge in materia di immigrazione fatta dall’attuale governo è intervenuta anche sulla partita della cittadinanza, rendendola ancora più lunga e complicata. Non si riesce a capire che portando avanti questa politica di esclusione a lungo tempo si crea una spaccatura nel tessuto sociale. Invece di considerarli come risorsa per il paese, si continua a lanciargli un messaggio di esclusione e privazione, di non uguaglianza. È proprio da qui che poi nascono gli estremismi e le radicalizzazioni. Essere nati in Italia, avere compagni di scuola ed amici da frequentare, parlare e interagire con loro e sentirsi allo stesso tempo straniero per provenienza e colore della pelle, non deve essere facile; sentirsi indesiderato non è bello, soprattutto nel paese in cui si nasce.
Visto che l’attuale governo non vuole cambiare lo status quo, una scossa a riguardo arriva dall’opposizione. A tal proposito, proprio in questi giorni, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha dichiarato di voler presentare una proposta di legge sullo Ius Soli. Staremo a vedere.

Le reazioni negative di una parte della popolazione rispetto all’introduzione dello Ius Soli è una conseguenza dell’incertezza economica e sociale che c’è in Italia, un’incertezza che spinge le persone alla paura. Se vogliamo però osservare le esigenze dell’Italia proprio da un punto di vista economico, introdurre lo Ius Soli può risultare fondamentale

di Antonio Zinilli

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