Sono solo quattro Cardinali!

C’è qualcosa di ricorrente, nei viaggi apostolici di Francesco. Poco si segue del messaggio che egli porta alle popolazioni, ma parla quasi soltanto dei contrasti contro i suoi insegnamenti.
Eppure, nelle sue interviste durante i viaggi di andata e di ritorno, sono tante le riflessioni che sarebbe giusto comunicare, come sottolineature di un pontificato che è fondato su l’inclusione e la misericordia e che si concentra sul servizio per i poveri e gli emarginati.

Penso all’ultima conferenza stampa di ritorno dall’Africa, quando poche delle domande-risposte sono state riprese dai “media”, che si sono per lo più limitati a riproporre il dissenso sulla “Amoris Laetitia” fino all’ipotesi scismatica.
Su questo Francesco è stato molto sereno, ha detto che le critiche aiutano, se sono leali. Ma farle senza voler sentire la risposta è non volere il bene della Chiesa, è perseguire una idea fissa, di cambiare il papa, o fare uno scisma. Ed ha aggiunto che gli scismi sono distacchi elitari provocati da un’ideologia staccata dalla dottrina, per i quali il papa non ha timori, ma prega che non ci siano, perché c’è in gioco la salute spirituale di molta gente.

Ma nella conferenza si è parlato anche del processo di pace in Mozambico, che deve essere una vera scelta, per tutto il mondo. E il pontefice ha detto: “Confesso che quando sono andato a Redipuglia per la commemorazione della Prima Guerra mondiale io ho pianto: “Per favore mai più la guerra!”.

E si è parlato di Giovani, che sono per l’Africa la speranza del futuro, confrontati con la madre Europa, che è quasi diventata la “nonna Europa”.
E per Francesco l’invecchiamento dell’Europa e la progressiva riduzione della sua popolazione ha per radici il benessere: “Ma, stiamo bene, non faccio figli perché devo comprare la villa, devo fare turismo, sto bene così, un figlio è un rischio” …

E Francesco ha parlato di Xenofobia: “Le xenofobie tante volte cavalcano sui cosiddetti populismi politici. Ho detto la settimana scorsa che delle volte sento in alcuni posti discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel ’34. Si vede che c’è un ritornello in Europa come in Africa, dove c’è anche il tribalismo. Lì ci vuole un lavoro di educazione”.
Ed ha aggiunto: “ci sono colonizzazioni ideologiche, che vogliono entrare nella cultura dei popoli e cambiare quella coltura e omogeneizzare l’umanità. È l’immagine della globalizzazione come una sfera, tutti i punti equidistanti dal centro. Invece la vera globalizzazione non è una sfera, è un poliedro dove ogni popolo conserva la propria identità ma si unisce a tutta l’umanità”…

Nella conferenza si è parlato anche di Informazione. E il Pontefice ha commentato il suo progressivo sviluppo: “Penso come era per esempio la comunicazione quando ero ragazzo, ancora senza tv, con la radio col giornale, anche col giornale clandestino che era perseguitato dal governo di turno, si vendeva di notte con i volontari”… Ed ha proseguito pensando che il futuro avrà sempre più strumenti per attivarla: Ma quello che rimane come costante della comunicazione è la capacità di trasmettere un fatto, e di distinguerlo dal racconto, dal riportato. Una delle cose che danneggia la comunicazione, del passato, del presente e del futuro è ciò che viene riportato”

Ma Francesco ha parlato dell’Amazzonia e dello sfruttamento dell’ambiente, ma anche delle persone: “È vero che c’è una parola che devo dire e che sta alla base dello sfruttamento ambientale … e la parola brutta è corruzione: io ho bisogno di fare questo e per farlo devo deforestare e ho bisogno del permesso del governo o del governo provinciale”.
E per il permesso, sfacciatamente, si corrompe … Ma il papa non si è limitato, ed ha proseguito: “Dappertutto si sfruttano valori, la natura, la gente. L’Africa va sfruttata … Ma pensiamo a tanti operai che sono sfruttati nelle nostre società; il caporalato lo abbiamo in Europa, non l’hanno inventato gli africani. La domestica pagata un terzo di quello che si deve, non l’hanno inventato gli africani, le donne ingannate e sfruttate per la prostituzione nel centro delle nostre città, non l’hanno inventato gli africani..”

È stato anche chiesto a Francesco se non era stato un errore, andare in Mozambico su invito del presidente anche candidato alle elezioni. Ma la risposta è stata tranquilla, era essenziale consolidare il processo di pace, ed inoltre era stata sua attenzione incontrare anche i suoi due avversari politici ..

Come possiamo vedere, Francesco ha saputo, anche nella conferenza stampa, ribadire i temi fondamentali del suo pontificato, che sono il ritorno alla chiesa delle origini e la piena adesione ai principi del Concilio Vaticano Secondo. Senza preoccuparsi della fronda e con il conforto di una corrispondenza numerica significativa. I cardinali sona attualmente 213; di essi i votanti sono 118, 57 nominati da Bergoglio, 43 da Ratzinger e 18 da Woityla.
E il cardinale brasiliano Hummes, pensando a questi numeri, ha commentato il dissenso con: “Sono solo quattro cardinali, nella chiesa di cardinali ce ne sono più di duecento”!!

di Carlo Faloci

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