Viviamoci il bello

Il giusto modo di vivere la montagna è amare la montagna. Procedere da sè o essere condotti da un altro nelle cose d’amore vuol dire prendere le mosse delle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere il Bello, salire sempre di più, come procedendo per gradini, ogni gradino un amore, ogni gradino un sospiro, ogni gradino un abbraccio. Da un solo corpo bello a due corpi belli. Da un solo battito del cuore a due battiti di due cuori.

Da due corpi belli a tutti i corpi belli, belli dentro la loro natura d’amore. Da tutti i cuori d’amore a tutte le belle attività umane. Da queste alle belle conoscenze, dalle conoscenze procedere fino a che non si giunge a quella conoscenza di null’altro se non del bello e dell’amore. E così salire sui sentieri della vita fino a conoscere che il bello è in sè, nella nostra essenza. Noi diveniamo il bello perché il bello è in noi.

Noi diveniamo amore perché l’amore è in noi. Se siamo il bello siamo liberi, se siamo amore siamo liberi. Essere, semplicemente essere, non è una azione, non è un fare, è un puro e semplice stato di essenzialità nel bello e nell’amore. Non si deve fare qualcosa, si è semplicemente. Quando sei amore, non fai qualcosa, sei amore e tutto è amore, il fare e non fare si tramutano in amore. Lo si deve comprendere, tutto dentro di noi e intorno a noi è bello, è amore. Tutto ciò che accade è bello e accade sempre nel presente, adesso.

Ma purtroppo la nostra mente non è mai nel presente, è sempre altrove. Continua a sognare, desiderare, pianificare, continua a progettare un destino privato in un futuro non vissuto. Ci sfugge il bello dell’adesso, ci sfugge l’amore della vita del presente. Amare, rilassarsi, meditare nel presente significa essere liberi da preoccupazioni, essere liberi da tutte le prigioni, totalmente liberi dalla mente, liberi da ogni schiavitu. Significa vivere nel bello e nell’amore.

di Claudio Caldarelli e Sergio Savini

Print Friendly, PDF & Email