L’ottimismo della volontà

Ci sono momenti, dice l’eretico, nei quali il declino della vecchia Europa sembra inarrestabile. Lo si nota soprattutto se si guardano le situazioni nel resto del mondo.

Basta pensare a quelle di un continente asiatico silenzioso e produttivo, salvo la guerriglia urbana ad Hong Kong, in qualche misura manipolata (vedi ingerenze Trump e bandiere Usa dei manifestanti)

Basta osservare la determinazione generalizzata di un’America Latina che ha sempre di più la consapevolezza del peso padronale e sfruttatore degli Stati Uniti, particolarmente con presidenza Trump, sulle loro economia (certo si nota l’assonanza con il sogno di Francesco di un mondo fondato sulla solidarietà e non sul profitto, sull’amore fra tutte le donne e gli uomini della terra, e non sullo sfruttamento e sulla schiavitù consumistica).

Basta essere consapevoli con i popoli dell’Africa che il loro futuro si svilupperà anche sul proprio continente, ma accanto (con buona pace di Salvini) ad una presenza sempre più significativa, interculturale e non solo di servizio, nei paesi della vecchia Europa.

Dovremmo essere consapevoli di tutto questo, osserva l’eretico, per orientare il nostro futuro con programmi di lungo periodo. E siamo invece di fronte, in Italia, ad una becera contrapposizione di interessi (vedi Lega e Italia Viva) che rendono sempre più evidente l’abisso tra mondo politico e società civile.

Il partitoM5Stelle denota non solo l’impreparazione nella gestione del governo, ma anche la distanza dal movimentoM5Stelle, che ormai è un agglomerato di posizioni e di interessi contrapposti, con la destra (Di Maio) che rimpiange il governo giallo-verde; con il presidente del consiglio Conte che cerca un proprio spazio; con i proprietari Grillo e Casaleggio che pensano a sinistra, senza convinzione ma come necessità contingente.

Ma la gente, scuote la testa l’eretico, cosa può capire, cosa può accettare di tutto questo? Forse niente, forse rifugiarsi in slogan sovranisti illiberali o in una astensione senza speranze … E soprattutto rifugiarsi nei propri piccoli egoismi di sopravvivenza, nel consumismo forzato del Black Friday o del Natale che incombe, senza pensare al futuro.

Non ci si rende conto che il mondo del profitto porterà sempre di più ricchezza ai pochi ricchi, e sempre più povertà ad un numero crescente di persone, che oltre tutto patiscono questo clima di odio, di contrapposizione violenta.

Solidarietà, fraternità, uguaglianza, libertà, amore sembrano valori sconosciuti, forse di altri millenni.

E in questo millennio c’è solo la voce di Francesco a ricordarli, a porli come speranza, come obbiettivo per le donne e gli uomini di buona volontà.

E non solo, non tanto per chi non ha saputo farli crescere, anzi sopravvivere nei paesi cosiddetti civili, ma nel resto del mondo, in quei cinque miliardi di persone per le quali solidarietà, fraternità, uguaglianza, libertà, amore sono valori mai conosciuti.

Ma c’è qualcosa, dice il vecchio eretico, che conservo della mia vita, ed è l’ottimismo della volontà.

E per questo che anche da noi colgo qualche positività. Sì , anche in Italia ci sono due fiammelle di speranza per le quali c’è un passo avanti, una consapevolezza acquisita, un processo irreversibile.

La prima è la presa di coscienza delle donne del loro diritti, della loro forza, del loro futuro. Non più un femminismo minoritario di contrapposizione, ma una coscienza collettiva che cresce, che non si accontenta di fiaccolate per le violenze. Cresce lentamente, ma sta radicandosi nelle coscienze, nel lavoro, nei rapporti interpersonali. Davvero, un processo irreversibile.

L’altra è più recente, senza i manierismi di antipolitica o vetero-ecologici (non quello di Greta), ed è il movimentodella sardine. Che è ottimismo della volontà, che è impegno sociale, che è rifiuto dell’indifferenza aborrita da Gramsci.

Siamo di fronte, con le sardine, a qualcosa che è un no al no:

 “No al sovranismo, al populismo, no all’odio, no al razzismo, no alla discriminazione”.

E siamo anche contro la politica dell’antipolitica. Come hanno detto a Genova:

 “La Costituzione non è un reato ed è per questo che siamo qua stasera, perché ci riconosciamo nei valori della Carta, che è il nostro unico slogan”.

Ecco, ci sono aspetti positivi, anche da noi, pensa l’eretico. Che in qualche modo, diversamente dal resto del mondo ma con la stessa determinazione sociale fanno credere che solidarietà, fraternità, uguaglianza, libertà, amore sono e saranno ancora presenti e vitali nel terzo millennio.

Per tutte le donne e gli uomini di buona volontà.

di l’eretico

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