Cancellare il muro della diseguaglianza tra donna e uomo nella Chiesa

Il numero di dicembre di “Donna Chiesa Mondo”, supplemento dell’Osservatorio Romano, é dedicato al rapporto di Papa Francesco con il mondo femminile. Il fascicolo in uscita il 28 dicembre, ospita interventi di donne laiche e consacrate. Va riconosciuta la sollecitudine con la quale Papa Francesco si é dedicato fin dall’inizio, alla questione delle donne, del loro ruolo e accesso alle responsabilità ecclesiali. La sua visione lo spinge a percepire il monocolore maschile come un difetto, un’anomalia, uno squilibrio, una minorazione della stessa Chiesa considerato che senza donne essa risulta deficitaria nell’annuncio e nella testimonianza e che dunque compromette la sua missione.
Il pensiero di papa Francesco appare come “un’eccezione” agli alti livelli della Chiesa dove prevale ancora la preoccupazione di andare d’accordo con una tradizione che ha l’impronta del “tra-uomini di potere”.
Tra gli argomenti trattati nel fascicolo, anche lo spinoso della violenza contro le suore, sessuale e sotto forma di abuso di potere da parte degli stessi uomini della Chiesa.
Un inizio forte e determinante per dare l’esempio al mondo, anche quello che si ritiene civilizzato e che invece fa ancora tanta fatica ad accettare che, tra un uomo e una donna, non c’é chi viene considerato soggetto da una parte e oggetto dall’altra.
Il supplemento chiarisce verso la fine, che anche in Vaticano le donne sono viste da uomini ma anche da altre donne, come persone di minor valore intellettuale e professionale, sempre disponibili al servizio, sempre docili ai comandi superiori.
Dunque sulla scia dell’insegnamento di papa Francesco, l’alleanza dell’uomo e della donna é chiamata a prendere nelle sue mani la regia dell’intera società, con l’invito alla responsabilità per il mondo e anche della Chiesa.
Un Papa, un uomo che ha stravolto in positivo la visione di una Chiesa elitaria lontana anni luce dal popolo, dai poveri e dai bisognosi. Un uomo che avvicinandosi agli altri uomini é considerato da tutti “uno di noi”.

di Stefania Lastoria

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