Omicidio Kuciak: I primi colpevoli iniziano a pagare

Il 21 febbraio 2018 il giornalista ventisettenne Jan Kuciak e la sua fidanzata Martina vengono assassinati nella loro casa a Velka Maca, nel sud della Slovacchia. I corpi verranno trovati il giorno dopo.

Kuciak era un giornalista “scomodo” che stava pian piano scoperchiando un sistema politico corrotto, strettamente legato alla mafia italiana. Nello specifico, Jan e Martina stavano indagando sugli affari illeciti dell’imprenditore Kocner.

I due ragazzi scrivevano per il giornale online Aktuality.sk, in prima fila nella lotta per la difesa dei valori di democrazia e libertà.

Poco prima della sua uccisione, Jan aveva annunciato che avrebbe pubblicato online tutte le prove a carico di Kocner, tra l’altro molto vicino all’allora Premier Robert Fico.

Fu, quindi, da subito chiaro a tutti il motivo per cui il giovane giornalista era stato ucciso.

Decine di migliaia di slovacchi sono scesi in piazza con un’ondata di proteste pacifiche, costringendo Fico alle dimissioni.

Kocner è stato accusato dell’omicidio lo scorso Marzo.

Sono state arrestate anche altre quattro persone: i presunti killer, l’ex poliziotto Tomas Szabo e l’ex militare Miroslav Marcek, Alena Zsuzsova, l’interprete di italiano che lavorava per Kocner ed avrebbe conferito l’incarico ai killer, ed infine il suo intermediario con questi ultimi, l’imprenditore Zoltan Andrusko, l’unico che fino ad ora ha ricevuto una condanna, di 15 anni.

Andrusko, 42 anni, avrebbe avuto dei debiti con la donna, che lei in cambio della sua intermediazione avrebbe cancellato, aggiungendo altri 50mila euro di compenso.

Si tratta della prima condanna del caso. La sentenza è stata emessa dal Tribunale Penale Speciale di Pezinok, nell’ovest del Paese.

Grazie a questa sentenza, ora anche gli altri imputati andranno davanti al giudice.

La speranza è che tutti i colpevoli paghino, che ci sia giustizia per questi ragazzi, che la libertà di espressione e la democrazia abbiano sempre la meglio, perché solo grazie a questi principi si possono combattere tutte le corruzioni e gli “inciuci”.

Finché ci sarà qualcuno che denuncia e non gira la testa dall’altra parte, i corrotti avranno sempre il bastone tra le ruote. E noi, questo bastone tra le ruote, vorremmo che non venga mai tolto.

di Ludovica Morico

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