Don Ciotti: parliamo della mafia a Foggia

“Troppo silenzio sulla mafia a Foggia. È il momento di alzare la voce. Diremo no alla mafia. E si al nostro futuro. Perché lo Stato sta facendo la sua parte. Ma ora tocca a noi”. Don Ciotti, presidente di Libera, annuncia la manifestazione a Foggia, alla quale hanno aderito associazioni, sindacati, studenti, cittadini e mondo della chiesa. La manifestazione indetta per il 10 gennaio, vuole essere un segnale per contrastare la criminalità mafiosa nel foggiano, dove negli ultimi giorni ci sono stati omicidi legati alla criminalità.

Don Ciotti ribadisce la presenza di Libera nel territorio del Gargano e il sostegno alle associazioni e ai cittadini che combattono la mafia, ribellandosi al ricatto e al clima di paura. Da tempo, la magistratura ha lanciato l’allarme segnalando il controllo del territorio da parte dei clan mafiosi e il rischio che il fenomeno viene sottovalutato e sottostimato. Non è più tempo di essere lasciati soli, la società civile deve essere protagonista di una nuova primavera che rivendichi la legalità come etica di comportamento e impegni gli amministratori a denunciare le infiltrazioni. C’è bisogno di tutti per far germogliare il frutto della legalità, avendo i giovani, gli studenti in prima fila. Basta cedere alla paura. Basta cedere ai ricatti. Liberiamo la città dalla mafia e dai poteri mafiosi. La mafia del Gargano uccide, già nel 2017 con la strage di San Marco in Lamis  si sapeva che i clan controllavano il territorio.

Molti hanno chiuso gli occhi. In molti hanno fatto finta di non sapere. In troppi si sono chiusi in casa abbassando la testa. Ma ora, con gli ultimi attentati e l’ultimo omicidio, non possiamo più ignorare quanto accade. I clan mafiosi, tutti i giorni taglieggiano, minacciano, condizionano la vita dei cittadini di Foggia e provincia. È necessaria una risposta, dice don Ciotti, dell’intera comunità. Lo Stato deve fare la sua parte, ma c’è bisogno di un abbraccio collettivo. Dobbiamo smettere di pensare che non sia una questione che ci riguarda: noi siamo cittadini di quella terra. La comunità deve chiamarsi Italia. Noi tutti dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Per questo abbiamo convocato la manifestazione. Per esserci. In tanti. E ci saremo. Saremo a Foggia per abbracciare i familiari delle vittime di mafia, per non lasciare soli chi ha avuto il coraggio di denunciare. E ci saremo, con tutte le altre associazioni, con chiunque voglia essere accanto a noi per testimoniare la nostra vicinanza alla magistratura e alle forze di polizia. Il fondatore di Libera, ha richiamato la politica, deve battere un colpo.

Perché, come sempre, è fondamentale accanto al contrasto criminale quello sociale e culturale. La lotta alle mafie è anche la lotta per una giustizia sociale. Serve mettere in agenda parole come lavoro, casa, servizi. Ma anche la politica ha bisogno di noi cittadini. Per questo occorre non essere complici attivi delle mafie. C’è una grande speranza a Foggia. Quella speranza siamo noi, tutti nessuno escluso. Ogni volta che occupiamo con legalità  un pezzo di territorio, liberiamo un pezzo di città dalla mafia. Per questo è importante esserci. La mafia si sconfigge con la presenza attiva nel sociale.

di Claudio Caldarelli

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