Francesca Di Giovanni, prima donna nominata sottosegretario di Stato Vaticano

Papa Francesco, nel suo cammino rivoluzionario all’interno della Chiesa, ha nominato Francesca Di Giovanni, 67 anni, nuova sottosegretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati, incaricandola di seguire il settore multilaterale.
Ancora una volta un segno di attenzione e rilevanza nei confronti delle donne.

Un’indicazione forte che tende a sottolineare, da una parte, l’importanza che la Santa Sede annette alla diplomazia multilaterale proprio in questa fase storica in cui, questo prezioso strumento di dialogo e di pace, viene invece messo in discussione.Dall’altra ovviamente, si ravvisa il desiderio e l’auspicio di Papa Francesco di conferire anche ad esponenti del gentil sesso incarichi dirigenziali che, come in questo caso specifico, sono avulsi dalla necessaria consacrazione sacerdotale prevista per altre mansioni.

Quella di sottosegretario per il multilaterale è infatti una carica nuova nell’ambito della Segreteria di Stato, che va ad affiancarsi a quella dell’altro sottosegretario, il monsignore polacco MiroslawWachowski, che d’ora in poi si occuperà principalmente del settore della diplomazia bilaterale. Mentre la neonominata è la prima donna a ricoprire un ruolo dirigenziale nella Segreteria di Stato.

Cerchiamo dunque di sapere qualcosa di più di questa donna scelta, della sua vita, della sua esperienza, della sua professionalità e del perché proprio a lei è stata conferita una nomina così importante.

Francesca Di Giovanni, da quasi 27 anni é in Segreteria di Stato. Nata a Palermo, si è laureata in Giurisprudenza completando la pratica notarile e lavorando poi, nell’ambito del settore giuridico-amministrativo presso il Centro internazionale dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari).

Dal 15 settembre 1993 lavora come officiale nella Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, svolgendo il suo servizio sempre nel settore multilaterale, soprattutto per quanto riguarda temi concernenti i migranti e i rifugiati, il diritto internazionale umanitario, le comunicazioni, il diritto internazionale privato, la condizione della donna, la proprietà intellettuale ed il turismo.

Insomma una donna, come tante, che mette la sua professionalità e la sua sensibilità femminile, per aiutare gli altri, i più bisognosi, sulla base delle sue competenze acquisite negli anni.

Il settore multilaterale tratta dei rapporti che riguardano le organizzazioni inter-governative a livello internazionale e comprende la rete dei trattati multilaterali, che sono importanti perché sanciscono la volontà politica degli Stati riguardo ai vari temi concernenti il bene comune internazionale: pensiamo allo sviluppo, all’ambiente, alla protezione delle vittime dei conflitti, alla condizione della donna, e così via.

Non va dimenticato che proprio Papa Francesco,nell’omelia del 1° gennaio ha affermato che “la donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali. Perché quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito e più in pace”.

Così la Di Giovanni, esprime la volontà, la soddisfazione e l’energia di poter contribuire affinché la visione del Santo Padre si possa realizzare, con le altre colleghe che lavorano nelsettore in Segreteria di Stato, ma anche con altre donne, e sono numerosissime, che operano per costruire la fraternità anche in questa dimensione internazionale.

Di qui la speranza, espressa dalla nuova sottosegretario ai media vaticani, riguardo il fatto che, il suo essere donna, possa riflettersi positivamente in questo compito delicato ma che già da anni l’aveva vista in prima linea a svolgere il suo lavoro con abnegazione, grinta, risolutezza, slancio ed energia.

Si è trattato di rendere “visibile” la sua funzione con un incarico ufficiale a cui va data la massima importanza. Il ruolo delle donne, da sempre messo in ombra nella Chiesa, ora, grazie in particolare all’attenzione su questo tema del Santo Padre, sta diventando una realtà dalla quale non si potrà più fare un solo passo indietro. Le donne, solo le donne, possono e devono cambiare questo mondo.

di Stefania Lastoria

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