La storia non si ricorderà dei vermi

Lui è Giuseppe Antoci, la notte fra il 17 ed il 18 maggio 2016 fu oggetto di un gravissimo attentato e si salvò solo grazie agli uomini della sua scorta. E fu oggetto di quel grave attentato per la legge che dava un duro colpo alla mafia dei pascoli, quella legge che porta il suo nome.

Con Giuseppe abbiamo sorriso e pianto insieme, in lunghe conversazioni.
So quello che Giuseppe ha passato quando hanno messo in dubbio l’attentato in cui doveva morire. E so quanto male gli abbiano fatto le parole scritte in presunti giornaletti online di vermi che attaccavano sua moglie, dicendo una colossale bugia, ovvero che fosse parente di un mafioso. Sono gli stessi vermi che in questi giorni, non potendo smentire le mie inchieste giornalistiche, scrivono (sempre sugli stessi giornaletti) assurdità e falsità su di me e la mia famiglia.

Ma si sa, i vermi questi fanno.
Caro Peppe, sappiamo bene che continueranno a tentare di “mascariare” la verità, ma oggi abbiamo raccolto un successo in più: i 94 arresti della Procura Antimafia di Messina sono la testimonianza del Tuo impegno. Le parole del Procuratore di Messina mettono fine a chi ha voluto infangare Te.

So la sofferenza di Tua moglie, delle Tue figlie. Ma conosco anche il loro ed il Tuo orgoglio. Oggi, ancora una volta, hai vinto Tu. Abbiamo vinto noi. Ha vinto quello Stato fatto da ogni cittadino per bene. La storia non si ricorderà dei vermi. Di Te, invece, si.

di Paolo Borrometi

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