Aggredita per la quinta volta perché lesbica: denuncia online e chiede aiuto

Si chiama Charlie Graham, è una ragazza di vent’anni di Sunderland nel Nord dell’Inghilterra. Le sue foto sono state rese pubbliche su Facebook e sui principali social, a pubblicarle è stata la madre, perché questa volta entrambe sono determinate ed accanite nel trovare i responsabili di simili atrocità.

La ragazza mostra il volto insanguinato, le ginocchia sbucciate, lo sguardo sgomento e terrorizzato, sembra chiedere il perché di tutto questo. Sa di non poter trovare risposte adatte. Solo perché é lesbica. La vicenda rimbalza su tutti i principali media britannici che danno conto della testimonianza di Charlie e di quel grido di dolore che sentiamo nostro, lo viviamo dentro come acuti a scuotere coscienze addormentate, assopite, anestetizzate ma forse, ancora più grave, indifferenti.

La giovane ha riferito di essere stata colpita con un pugno in testa e di essere stata spinta rabbiosamente al suolo da due uomini. Il tutto accadeva nelle prime ore di sabato. Quando ha tentato di rialzarsi, é stata spinta di nuovo a terra e massacrata, ha il volto lacerato, tagliato, il corpo come un campo di battaglia.

E non è la prima volta ma la quinta esperienza di violenza, solo per essere lesbica. L’ultima volta furono necessari punti di sutura per un taglio al sopracciglio e due volte prima i tagli erano alla guancia mentre durante il pestaggio le venivano gridate parole oltraggiose, diffamatorie e infamanti.

La ragazza ovviamente è in crisi, un duro colpo per la fiducia in se stessa, la paura che la attanaglia, gli attacchi di panico e quel terrore ormai insito in se stessa, di non poter neanche lontanamente pensare di potere uscire e rientrare a casa. La libertà persa per sempre. La dignità calpestata per un solo, assurdo, motivo: la sua sessualità.

Ciò che chiede è solo che i suoi aguzzini vengano arrestati, puniti e condannati. E in tutto questo pare che la polizia stia indagando anche se non crede che gli episodi siano collegati tra loro.

Si può facilmente immaginare lo stato psicologico dovuto a queste ripetute percosse, la paura, lo sgomento, il panico, l’impossibilità di difendersi, l’apprensione che possano scoprire il luogo in cui vive per aggredirla persino a casa.

Uno stato psicologico devastante, dannoso, distruttivo e sconvolgente.

E allora non ci si può non chiedere come sia possibile che certe violenze gratuite, ai nostri giorni, siano ancora praticate con sempre, la stessa impunità per gli aguzzini. Ci si chiede come si possa ancora oggi accanirsi contro una ragazza di appena vent’anni solo per una scelta personale, per la sua sessualità.

Se solo riuscissimo ad entrare nel suo mondo, in quelle ferite fisiche e psichiche, se solo riuscissimo tutti ad ascoltare il suo cuore che pulsa rassegnazione e terrore, allora chissà, forse a partire dai singoli, da ognuno di noi, questo mondo potrebbe essere migliore. Il mondo che noi tutti vorremmo, fatto di giustizia e rispetto, integrazione e amore, accoglienza, accettazione di tutte le persone in quanto tali. Amore e accettazione. Basterebbe così poco. Un poco che però sarebbe così tanto. Davvero tanto.

E allora scuotetele quelle vostre coscienze, addormentate, assopite, anestetizzate ma forse, ancora più grave, indifferenti. Fatelo per un mondo che possa andare nella migliore delle direzioni, per un mondo migliore il cui primo passo è sempre quello del singolo a far sussultare la massa.

Arcobaleno di luce

Grido dentro incatenato
è mia natura
che s’inginocchia e fa preghiera
Dentro la voce pugni
lame di coltello
e sangue sangue sangue
Sangue di bellezza
su fiore calpestato
l’eterna adolescenza
Senza ago cucirò le ferite
arcobaleno di luce
voglio essere ancora.

Dedicata a Charlie Graham

 

di Stefania Lastoria

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