La porta dell’Inferno

Il nostro pianeta ci regala molti misteri: laghi scomparsi, sculture sottomarine e insoliti crateri. Tra questi imperscrutabili segreti il nostro amato pianeta Terra ci mostra diversi crateri formatisi in tempi remoti o apparsi improvvisamente in pochi giorni. Fenomeni il più delle volte rimasti inspiegati, molte le ipotesi avanzate, anche esoteriche, teorie che sfociano nel paranormale ma che gli scienziati giustificano con la caduta di oggetti spaziali o forse meteoriti e asteroidi.

Nel novembre 2013, nel villaggio di Sanica in Bosnia uno stagno pieno di pesci e alghe galleggianti è “svanito” nel giro di poche settimane, lasciando un burrone con voragine di circa 20 metri di diametro e 10 metri di profondità.

Analogamente nessuno è mai riuscito a dimostrare il perchè dell’esistenza della PORTA DELL’INFERNO, un cratere nel deserto del Karakum, nel Turkmenistan, piccolo stato dell’Asia centrale, che brucia senza interruzione dal 1971, quando un gruppo di geologi sovietici, in seguito all’inghiottimento della piattaforma di perforazione petrolifera, per che il gas velenoso sprigionato all’interno della caverna potesse diffondersi nei villaggi vicini, decisero di innescare l’incendio, ancora in corso, nella speranza che il fuoco consumasse tutto il gas combustibile presente.

Gli antichi Greci ritenevano invece che la “porta degli Inferi” fosse situata in Turchia, mentre Dante ne indicò la posizione alla periferia di Firenze.

Il cratere del Turkmenistan col suo diametro di 70 metri ed una profondità di 25 m. è diventato oggi un’affascinante meta turistica e al tempo stesso minaccia per l’ecosistema locale e per l’effetto serra globale.

Il fascino spaventoso e intrigante di ciò che non conosciamo è spesso ciò che ci spinge a fare scelte azzardate, a sperimentare il mistero e l’occulto: a volte l’azione più logica per raggiungere ctimore on furbizia e prontezza la seducente felicità è la via più breve verso l’ingresso degli Inferi.

Ecco perchè un cratere di fuoco perenne si veste di fascino e diviene luogo di sfida turistica contro una realtà, impervia ma speculare, al percorso di vita umano.

Una sfida continua e quotidiana è infatti presente in tutti noi, gestita da un libero arbitrio che ci pone perennemente di fronte a un bivio e ad una scelta: andare a visitare la “porta dell’Inferno” nel deserto del Karakum o la “Sacra di S.Michele”, sorta a protezione e chiusura degli inferi, sui monti della Val di Susa? A voi la decisione!

di Tommasina Guadagnuolo
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