ART. 28 T.U. 81/08 e conseuling: terapia antistress

Nuove figure per stare bene

Tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, e questo è argomento noto, ma secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8/10/2004 ed in base alla Direttiva quadro 89/931 questo dovere di tutela riguarda anche i problemi di STRESS da lavoro correlato in quanto costituiscono un rischio per la salute e la sicurezza nonché un costo per le aziende. Le situazioni di disagio lavorativo sono in continuo aumento: il 60% delle giornate lavorative perse in un anno è pertanto correlata allo stress da lavoro.

Che cos’è lo stress? Lo stress non è una malattia, anzi nel breve periodo ha effetti positivi, ma diventa dannoso se la condizione persiste. Lo stress è infatti la reazione avversa dell’organismo ad eccessive e continue pressioni, non solo professionali. Troppa pressione, paura di non essere all’altezza, scarsa gratificazione: lo stress è una condizione che si manifesta più o meno palesemente accompagnata da sofferenze o disfunzioni fisiche, psichiche, psicologiche o sociali, che scaturisce dalla sensazione individuale di non essere all’altezza delle aspettative (proprie o altrui) rispetto agli sforzi profusi. Può colpire qualsiasi lavoratore in qualunque luogo di lavoro anche se il lavoro intellettuale è più esposto: il rischio di stress dipende in verità dalla soglia di sopportazione di ogni singolo soggetto.

Quanto ci costa lo stress? Non prevenire, non ridurre o eliminare lo stress può voler dire meno efficienza, calo della produttività, alto grado di assenteismo, conflitti interpersonali frequenti e scarso spirito collaborativo, lamentele e conseguenti ripercussioni sul clima lavorativo, alto tasso di ricambio del personale e soprattutto incidenti sul lavoro causati dalla scarsa concentrazione nello svolgimento delle funzioni.

Quale è la soluzione? Mettere l’uomo al centro: creare benessere lavorativo! Perché gli atteggiamenti e i valori della vita di tutti i giorni non possono essere disgiunti dal ruolo che si ricopre nel contesto organizzativo. Nella nostra società ricopriamo tanti ruoli: lavoratore/trice, genitore, figlio/a, marito/moglie, ecc. ma prima di tutto siamo persone. Una persona insoddisfatta e depressa lo sarà anche nel lavoro.

Chi ci può aiutare? Il Counselor mediacomunicativo: è un professionista che, a seguito di un percorso di studio e personale, interviene a sostegno di individui o gruppi, aiuta a trasformare il disagio in armonia, per elevare l’autostima e migliorare la qualità della vita sia dell’individuo sia del contesto sociale e lavorativo dove si opera. Non è un terapeuta, il Counselor è una nuova figura professionale che apre la strada alla scoperta di nuovi punti di vista e risorse interiori che diventano strumenti di supporto per scelte, decisioni e cambiamenti consapevoli.

Il Counseling è quindi uno strumento per facilitare la crescita e il benessere della persona. Una persona insoddisfatta e depressa lo sarà anche nel lavoro: l’azienda sarà la prima a trarre vantaggio dal benessere dei suoi dipendenti.

Ci vuole coraggio per fare certe scelte!! La società moderna però pullula di vili…

di Tommasina Guadagnuolo

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