25 aprile. “Partigiane 2.0”, storia delle donne combattenti

Nel giorno della Liberazione, Sky Arte manda in onda e propone in streaming il documentario con le testimonianze di Ebe Bavestrelli, Laura Wronowski e Dina Croce intrecciato a quelle delle giovani Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi che restaurano le lapidi “per non dimenticare”.
Il passato e il futuro. Le partigiane che raccontano la loro storia, le giovani restauratrici che in giro per Milano si prendono cura delle lapidi perché si leggano i nomi di chi ha combattuto per la libertà. Dunque il 25 aprile Sky arte presenta il documentario Partigiane 2.0 – La libertà ha sempre vent’anni in onda alle 21.15 e in diretta streaming lo stesso giorno alle 15 e alle 21 su https://arte.sky.it/diretta/. Le donne che hanno fatto la storia d’Italia, un impegno prezioso e spesso sottovalutato. Testimonianze da ricordare sempre.
Ascoltando i racconti di Ebe Bavestrelli, Dina Croce, Laura Wronowski, l’emozione è forte. Laura Wronowski racconta di come sua madre l’abbia educata a essere una donna libera: “Il fascismo e il nazismo erano l’anti-cultura. La mia famiglia frequentava Ferruccio Parri, l’ho amato come si può amare un padre, era un uomo molto coraggioso”.
Gli ideali non muoiono, oggi il testimone passa alle ragazze. Le restauratrici Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi, a Milano si prendono cura delle lapidi dei partigiani col progetto RAM (Restauro arte memoria), un atto d’amore, un impegno civile per non dimenticare.
Giovani donne che arrivano armate di spazzole e vernice, puliscono, ridanno visibilità alle incisioni con nomi e date.
Ed è commovente questo impegno tra le partigiane e le giovani donne di adesso. Ognuna, a suo modo e in tempi diversi, cerca di dare il proprio contributo.
I racconti di queste donne partigiane lasciano i brividi e si rivive così la storia, nei loro occhi lucidi, luminosi, ancora sprezzanti di qualsiasi pericolo o timore.
Ebe Bavestrelli conserva nell’armadio il giaccone verde con le mostrine che portava da partigiana, lo stesso che indossa a tutte le manifestazioni del 25 aprile, un pezzo della sua vita. Dina Croce ha lo sguardo che si illumina quando asserisce che rifarebbe tutto, perché combattere il nazifascismo è stato il periodo più bello della sua vita. “Lo rifarei cento volte. E’ stato il periodo più entusiasmante della mia vita… Ma lo fai con una tale passione che niente può farti cambiare”.
La Resistenza è stata anche una battaglia al femminile.
Le staffette partigiane hanno combattuto con gli uomini. “Eppure”, fa notare la storica Iara Meloni “a fronte dello stesso impegno non sono mai state definite “ufficiali di collegamento”. Fiera, la partigiana Ebe Bavestrelli racconta di come riuscì a tenere testa a un tedesco. “Ci rinchiusero in una stanza insieme alle prostitute” ricorda “c’era un’unica brandina. Venne un tenente medico delle SS. Il mio fratellino aveva avuto una tata dell’Alto Adige, avevo imparato la lingua, parlavo benissimo il tedesco. Ho giurato: non lo parlerò mai più e l’ho dimenticato. Allora urlando gli dissi che in base alla convenzione di Ginevra avevamo diritto ad avere tutte una brandina. Lui urlava più di me, io urlavo più lui, erano tutti allibiti, se ne andò urlando. Morale della favola, il giorno dopo arrivarono le brandine”.
Si tratta di un viaggio nel nostro passato, la testimonianza di come le donne hanno contribuito a costruire un paese libero, il racconto del coraggio e della forza di vere combattenti, la volontà e la determinazione di voler cambiare il paese in cui vivevano. Dobbiamo moltissimo a queste donne, spesso dimenticate in un angolo della memoria.
E vedere oggi giovani donne, Ilaria Laise e Cecilia Gnocchi prendersi cura e restaurare le lapidi, appassionate custodi della memoria, regala commozione e brividi. Sanno che ricordare è l’unico antidoto: “Il fascismo cambia faccia, ma in realtà c’è sempre”. Su 700 lapidi solo tre sono dedicate alle donne partigiane, ma Milano ha intitolato una piazza a queste combattenti a cui dobbiamo tanto, nel quartiere La Barona. Oggi il testimone passa alle giovani che ogni anno celebrano il 25 aprile. Resistenza, ieri oggi e sempre per combattere per i diritti, l’uguaglianza, l’ambiente, un mondo più umano. Un mondo migliore e soprattutto più giusto

di Stefania Lastoria

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