I ‘CORRIDOI TURISTICI’ TRA GLI STATI POCO COLPITI DALLA PANDEMIA

Alcuni paesi europei, che hanno contenuto maggiormente la diffusione del Virus tra la loro popolazione, stanno promuovendo piani di cooperazione bilaterale per creare quelli che sono noti come “corridoi turistici”, che consentirebbero l’apertura immediata di alcuni dei resorts sulle spiaggie piú famose garantendo ai turisti, ai lavoratori e ai loro residenti la massima tranquillitá rispetto al pericolo di contagio COVID-19.

I ministri del turismo dei paesi dell’Unione Europea hanno tenuto numerose videoconferenze nelle ultime settimane e hanno discusso dei piani che permetterebbero ai luoghi meno colpiti dalla pandemia di riavviare le loro industrie turistiche con la massima rapiditá. Uno degli argomenti di cui hanno maggiormente discusso sono stati i “corridoi turistici”, che consistono nel collegare i paesi con rigide regole di programmi di distanza sociale e di tests, i quali hanno dimostrato di poter contenere qualsiasi focolaio di infezione da coronavirus anche in futuro. Uno di questi paesi potrebbe essere la Repubblica Ceca, che sembra prendere in considerazione la creazione di uno di questi corridoi con la Slovacchia e la Croazia, poiché le 3 regioni hanno avuto relativamente pochi casi positivi per COVID-19.

Anche Malta, la nazione insulare del Mediterraneo che fa molto affidamento sul turismo, ha sostenuto questa idea, definendola “corridoi sicuri tra territori e regioni” ricevendo elogi per la sua riuscita gestione nella pandemia di coronavirus. Tenendo conto dei criteri di cui sopra, è improbabile che paesi come la Spagna, l’Italia o il Regno Unito, che hanno subito purtroppo diffusi focolai di coronavirus saranno inclusi nei primi studi di questo piano. Tuttavia, l’industria turistica di Palma di Maiorca e delle Isole Canarie (alcune delle destinazioni piú popolari fra i turisti britannici) continuano a esercitare pressioni per cercare di riaprire i loro resorts quanto prima: il settore del turismo é infatti per queste Isole una importante fonte di reddito e di sopravvivenza, rappresentando piú del 20% del PIL e dell’impiego lavorativo. “Abbiamo analizzato i numeri dei contagiati nelle stazioni sciistiche di questo inverno, quindi l’ultima cosa che vogliamo fare è ripeterla su larga scala solo perché le persone frustrate dalla quarantena vogliono andare nelle loro destinazioni preferite per le vacanze estive”, ha commentato un funzionario dell’UE al giornale ‘The Times’. E’ infatti possibile che le stazioni balneari europee potrebbero aprire questa estate con piani per “corridoi turistici” per proteggere le persone dal coronavirus.

Questi ‘corridoi’, seppur apparentemente discriminatori derivano dalla necessità per i governi di cercare soluzioni per riavviare l’industria del turismo, uno dei più colpiti se si considera che dal mese di marzo i viaggi internazionali si sono praticamente fermati. Questi ‘corridoi’, seppur non verranno ufficializzati dalle fonti istituzionali saranno comunque valutati individualmente dai turisti al momento di scegliere la meta delle proprie vacanze in sicurezza… e anche se mi ricordano un pó i cartelli tra imprese che in campo economico sono sinonimo di illegalitá, mascherandosi dietro misure che tendono a limitare la concorrenza esterna sul proprio mercato, fissano alcuni parametri imprescindibili in questo periodo, quali, ad esempio, le condizioni di salvaguardia della salute dei viaggiatori…

di Tommasina Guadagnuolo

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