LA BIPOLARITA’ E’ UNA MALATTIA, NON SINDROME GENIALE…

Ci sono persone che hanno una personalità eccentrica, sorprendente ma con qualche lato oscuro. Mi sono sempre chiesta che relazione ci possa essere tra la creatività e il disturbo bipolare. Pittori, scrittori, musicisti… Molte delle psicosi maniaco-depressive hanno permesso a molti grandi artisti di connettersi più intensamente con il mondo attraverso le loro emozioni. Quella loro inconsapevolezza interiore, quei sentimenti contraddittori, mi hanno portato a far pensare che creatività e disturbo bipolare sono strettamente correlati.

Il disturbo bipolare, e questo è importante sottolinearlo, non è facile da diagnosticare. Non è pertanto possibile azzardare nel dire con assoluta certezza che Van Gogh, Virginia Woolf o Ernest Hemingway abbiano sofferto, tutti, di questa sindrome. Tuttavia, i tristi risultati della loro vita sono davanti agli occhi di tutti. Così come gli indizi che ci hanno lasciato nelle loro opere indimenticabili. Troppo spesso noi tutti cadiamo in facili etichettature: la relazione tra genio e follia sembra quasi necessaria, scontata. Nella relazione tra creatività e disturbo bipolare, quest’ultimo è spesso visto come un dono, invece è una malattia dura da affrontare. Il piú delle volte si tratta di persone dall’immensa percezione, troppo sensibili. Persone che entrano in contatto con le loro emozioni in modo sbilanciato, intenso e, a volte, incontrollato.

A causa di alcune vicessitudini a me capitate ultimamente con un amico, ho sentito la necessitá di intraprendere  l’approfondimento di questa malattia, informandomi tra le fonti piú accrediditate e indagando qua e lá, ho letto quanto una professoressa dell’Unversitá di Harward ha scritto su tale sindrome, essendone lei stessa affetta: l’analisi professionale offerta in libri come ‘Una mente inquieta’ è stata infatti arricchita da un punto di vista personale, umano e clinico. Da quando la malattia è esplosa nella sua adolescenza, la vita della dottoressa Redfield è stata stravolta. Racconta che ha vissuto stagioni di completa esaltazione maniacale, settimane in preda a rabbia, euforia, sintomi psicotici floridi e grande creatività artistica. Ha poi varcato la soglia della depressione e con essa sono arrivati ​​diversi tentativi di suicidio.

Sebbene in molti siamo a pensare che il disturbo bipolare favorisca una genialità prodigiosa e creativa, chi soffre di questa condizione spesso finisce per togliersi la vita. Alcuni disturbi dell’umore, come la depressione e la mania, alimentano i disturbi bipolari: la dottoressa Redfield ha iniziato i suoi studi e le sue ricerche sul tali disturbi negli Anni ’90. Grazie ai suoi sforzi e in collaborazione con diversi ospedali, è finalmente riuscita a stabilire cinque capisaldi nella relazione tra creatività e disturbo bipolare. 1- Gli stati d’animo molto intensi stimolano il processo creativo. 2- Nelle fasi di mania ed entusiasmo, l’energia e la fiducia in sé aumentano. Allo stesso modo, anche 3- il cervello subisce un cambiamento: si assiste a una maggiore velocità di pensiero, una maggiore capacità di creare associazioni e di generare nuove idee. 4- Le persone si sentono più libere di andare oltre quanto stabilito e di sperimentarsi. Insomma, di mettere da parte un mondo grigio senza confini, di plasmare un mondo con più possibilità. 5- Le persone con mania o ipomania non sentono quasi alcun bisogno di dormire, sono sopraffatte dall’euforia, dal benessere e da emozioni tanto intense quanto impegnative.

Durante questa fase maniacale e creativa, le persone riescono a soffocare l’angoscia depressiva. Nelle analisi della professoressa Kay Redfield Jamison spicca il seguente dato: le persone a cui viene diagnosticato il disturbo bipolare dichiarano che la loro creatività migliora molto durante i periodi di remissione o quando i sintomi sono lievi o assenti. Come mai? Quando sono depresse, non riescono a lavorare e durante gli episodi maniacali o psicotici la mente va troppo veloce, è caotica e incoerente. La creatività, per raggiungere l’eccellenza, ha invece bisogno di una mente sveglia, ma soprattutto lucida, centrata e rilassata. Concludendo, il caos, infatti, in nessun modo favorisce la vita e ancor meno la creatività.

di Tommasina Guadagnuolo

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