Operazione Athena

Lo sblocco del lockdown, l’apertura di strade, autostrade e porti tra le regioni, permette oggi anche il varo di un libro già da tempo pronto nel cantiere editoriale di Nutrimenti. Si tratta di Operazione Athena, di Luigi Irdi, e sia varo, sia cantiere, non solo in senso metaforico, ci fanno subito entrare nell’intrigo narrativo del libro. Torre Piccola è l’immaginaria località marittima italiana, dominata dalla presenza di un cantiere per la costruzione e il varo di grandi navi da crociera, industriali e militari. Uno di quei moderni antri del dio Vulcano, sempre in attività, notte e giorno, con perenne cascate di scintille da elettro saldatura, rimbombi metallici di catene e lamiere, gru con cabine grandi come attici, in movimento incrociato tra loro, suoni prolungati di sirene per i cambi turno di mattino, pomeriggio e sera. Evidentemente l’autore – che è anche un provetto skipper – deve essersi ispirato per questa ambientazione ai numerosi stabilimenti della Fincantieri o privati, dislocati lungo le coste e i golfi dello Stivale. 

Nel cantiere Ostro di Torre Piccola un capo saldatore, Francesco Ramarri, muore precipitando dall’impalcatura di tubi che intelaia una super nave da crociera prossima al varo. È l’Athena Museal, un tecno-mostro marino della lunghezza di ben duecento metri, destinato all’alto bordo oceanico-sociale. Eleganza, raffinatezza, lusso caratterizzano ambienti e arredi, fino al più piccolo dettaglio. Vera e propria città galleggiante, ospita nella sua stazza anche un esclusivo museo d’arte moderna. Le indagini di rito per la morte del saldatore rischiano di ritardare l’imminente varo in grande spolvero di autorità e media già programmato. Per questo tutto deve essere esplicato e archiviato il più rapidamente possibile. E qui entra in scena una coppia investigativa newcomer, neo entrante nella scena del genere narrativo detective story. Sono la trentacinquenne Sara Malerba, Pubblico Ministero, incaricato delle indagini dal Procuratore Generale Cantalamessa, e il Maresciallo dei Carabinieri Elvio Berardi, sui cinquant’anni, in qualità di ufficiale di Polizia Giudiziaria. La meticolosità dell’una e il fiuto veterano dell’altro formano una specie di unicità filosofica cartesiana che revoca in dubbio iperbolico ogni pur appariscente evidenza.

Dietro l’incidente sul lavoro balugina presto l’alone buio del suicidio, che traguardato ancora meglio a fil di logica potrebbe presentarsi anche come un omicidio. La vittima, infatti, è uno strano tipo di saldatore. Proveniente dalla Lucania e laureato in storia dell’arte, conserva una collezione di pittori macchiaioli, e ha una vicenda esistenziale che fin dall’infanzia ruota attorno a un dipinto di Carlo Levi, pittore e scrittore, autore di Cristo si è fermato a Eboli, confinato durante il fascismo ad Aliano, due passi da Matera. Irdi fa ricorso a tutto il mestiere del giornalismo d’inchiesta da cui proviene e dalla capacità di infittire, diradare e di nuovo infittire il plot, ma sempre in una prosa briosa, fluente, spesso ironica. Quest’ultima chiave è quella di cui soprattutto si avvale per farci entrare negli attuali, paradossali meandri della lotta tra le varie correnti della magistratura. La protagonista, infatti, è al centro di asfissianti tentativi di proselitismo, cui deve resistere, sottrarsi, sgattaiolando astutamente, soprattutto per non perdere il filo dell’indagine che molti vorrebbero recidere, perché: ubi maior, minor cessat. Avendo qui l’accortezza di sostituire  maior con pecunia, e minor con veritas. Tutto il racconto è scandito da una serie di riferimenti cinematografici. Dal Dottor Stranamore, all’Odio, a Titanic, al Settimo Sigillo, essi si offrono alla memoria di chi legge per stagliare in modo più nitido lo sfondo psicologico ed emotivo del groviglio.

Il fatto che il lockdown abbia rimandato l’uscita del libro, alla fine si dimostrerà un vantaggio per i lettori. L’autostrada delle vacanze, infatti, non è quella che il mitico Califfo intonava cantando Un’estate fa. È invece quella d’asfalto, di spiagge, di cime e di mare che viene incontro, per una pausa dalla prolungata apnea invernale-primaverile del contagio. Leggere, o farci leggere ad alta voce la detective story di Malerba e Berardi, mentre l’auto corre, la barca fila di bolina, il costone d’alta quota ombreggia pace e riposo, può essere già una rilassante boccata d’ossigeno estivo. 

di Riccardo Tavani

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