Metamorfosi neo-capitalista

Il capitale non opprime più l’operaio solo all’interno della fabbrica o ufficio, ma è fuoriuscito convertendo il lavoratore in consumatore. Anche il concetto marxiano di alienazione subisce una mutazione, un cambiamento radicale portato dal fatto che lo spreco del tempo libero diventa essenziale all’abbattimento, da parte del capitale, di ogni velleità rivoluzionaria.

Mentre in passato era essenziale per il rivoluzionario mettere a buon fine il proprio tempo libero, pianificando la lotta da porre in essere contro la classe dominante, oggi il consumatore passa le proprie ore, giornate, mesi e anni, ad istupidirsi di fronte agli spettacoli, ai passatempi e svaghi che i suoi sfruttatori generano per lui.

Scenario da romanzo di fantascienza. Completamente imprigionati all’interno delle gabbie del consumo, i lavoratori rimangono oggetti passivi da sfruttare (in forme sempre più viscide e sottili) per la totalità della loro esistenza. Lo strumento principale di influenza politico-sociale è ludico e non tanto religioso o politico.In questa epoca contemporanea, epoca del postmoderno, epoca della fine delle ideologie, epoca della fine dei grandi racconti per le masse (Lyotard filosofo francese del pensiero postmoderno: si produce il sapere allo scopo di venderlo) in quest’epoca si è affermata sia la società dei consumi che la società dell’immagine.

La società dei consumi rende tutti gli individui sulla stessa dimensione, ossia quella del consumatore, che ha come unica libertà quella di scegliere cosa consumare.

La società dell’immagine propone icone pop, sottoculture, divi da adorare, mitologie, supereroi e tanto altro ciarpame. Essa rappresenta la sovrastruttura ideologica del sistema-società neoliberista e capitalista.

Il consumismo è il totalitarismo perfetto. Nella società contemporanea è in atto da decenni un processo di omologazione per le masse di individui: dopo fascismo e nazismo, ideologie totalitarie del controllo assoluto sulle masse, siamo passati al totalitarismo perfetto, l’ultimo dei totalitarismi, il totalitarismo della società dei consumi e dell’immagine.

di Claudio Caldarelli

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