Per sperare in un futuro migliore

C’è da chiedersi, pensa l’eretico, se tra le tante riforme che speriamo possano essere realizzate dopo la pandemia ce ne sarà una che riguarda la istruzione.

Oggi si parla tanto di date, di banchi unici, di distanze, di informatizzazione, di edifici specifici, di numero di persone da assumere. Ma non si sentono proposte che riguardino il “cosa” insegnare, il “come” preparare gli insegnanti.

Sembra quasi, dice l’eretico, che non ci sia interesse a legare la formazione alla futura utilizzazione lavorativa. Per dare un contributo nel campo del lavoro è ovviamente necessario comprendere i suoi contenuti, i suoi ritmi, le sue prospettive.

E invece… Ricordate la propaganda che è stata fatta per i “navigator” (quelli che dovevano trovare lavoro per i fruitori del reddito di cittadinanza, quelli che sono più di 20 mila, quelli che hanno una retribuzione annuale lorda di 30 mila euro, quelli che finora – così si dice – avrebbero trovato 40 mila posti di lavoro, cioè ben due posti ciascuno in un anno)?

Bene, anche se le attività più importanti in Italia sono quelle industriali e sanitarie, il bando del reclutamento “navigator” non prevedeva e non prevede lauree in ingegneria, in medicina, in chimica…Ecco un esempio del potere occulto della burocrazia statale!

Ha indicato sopra, l’eretico, l’importanza del “cosa” insegnare, per un vero cambiamento della formazione dei giovani.

Si pensi, ad esempio, ai programmi scolastici della storia. Si propongono nelle elementari, nelle medie, nelle superiori i cicli dalle origini fino ai tempi nostri…

Ma in realtà, nella cultura della maggioranza della popolazione mancano gli ultimi settanta anni.  ai tempi nostri non si arriva quasi mai.

Non sa perché, riflette l’eretico. Forse perché in molte scuole si arriva al più alla fine della seconda guerra mondiale, forse perché si ritengono più importanti le vicende delle squadre di calcio.

Ma in Italia non c’è cultura di tanti avvenimenti importanti della fine dello scorso millennio. Niente crescita dei principi costituzionali, niente conquiste delle donne, niente modernizzazione del diritto della famiglia, niente terrorismo di destra e di sinistra, niente statuto dei lavoratori.

E nel mondo niente guerra fredda, niente fine delle colonie, niente ONU, niente crollo dei comunismi realizzati, niente progressi verso l’Unione Europea, niente involuzione di un capitalismo selvaggio.

Appare incredibile, forse l’insegnamento c’è stato, ma allora è mancato il “come”, se non ha lasciato sedimenti e cultura, se è stato recepito con superficialità.

Potrebbe continuare a lungo l’eretico, che si chiede come le donne e gli uomini d’oggi, bombardati nonostante tutto dal consumismo sistematico dei media, possano capire ed affrontare il momento terribile che viviamo, con la pandemia sanitaria che maschera ma non sopprime tutte le altre, dell’ecologia, della fame, della  sete, del lavoro, dei diritti di libertà, dI uguaglianza, di fraternità.

E la risposta, pensa l’eretico, può essere solo quella che non ci hanno insegnato a scuola, della solidarietà, del lavoro insieme, senza egoismi, che ci accumunò alla nascita della Repubblica Democratica fondata sul lavoro.

di l’Eretico

Print Friendly, PDF & Email