COME AIUTARE I NOSTRI CARI… I DEFUNTI…

In occasione dei festeggiamenti di Halloween, alcuni giorni fa mi sono imbattuta in un articolo molto interessante di una scrittrice italiana, toscana, Annalisa Colzi che in verità conoscevo da tempo ma non avevo ancora avuto tempo di leggere con attenzione. Finchè un suo articolo apparso su facebook ha attirato la mia attenzione: ‘Ai morti servono le preghiere non i fiori’.

Prima di leggerlo pensavo fosse la solita polemica sul consumismo del ventunesimo secolo, invece affrontava la temática dell’aldilà spiegando in modo semplice ma diretto dove le anime vanno dopo la morte del corpo terreno e come possiamo aiutarle noi qui sulla Terra…

Credenti o non cristiani, laici o mussulmani, di qualunque credo o religione voi siate sicuramente avete sofferto per la perdita di una persona cara. Avreste voluto aiutarla e non lasciarla andare, dimostrare con un ultimo gesto il vostro affetto… e proprio da questi sentimenti che nasce la tradizione di portare, in questi giorni, i fiori ai morti. ‘E’ una cosa bella per noi ed è certamente una forma di rispetto nei confronti dei nostri cari ma di sicuro non giova a chi sta soffrendo in purgatorio’, afferma la Colzi. E prosegue: ‘Ai morti servono preghiere e lo so è dura dirlo, ma pochissimi vanno direttamente in paradiso, quindi è molto probabile che le persone che amavamo sulla terra, passate a miglior vita, sono per misericordia di Dio, nel purgatorio’.

In questi mesi dove il Virus del Covid-19 sta manipolando le menti, distruggendo economie familiari e finanze mondiali, si è insinuato in noi un clima di paura e di terrore alimentato dai media e dalle notizie sempre più sconfortanti… Alcuni a causa della Pandemia hanno perso familiari senza poterli salutare nè vedere un’ultima volta. Tormenti psicologici che ci accompagneranno per generazioni: sicuramente lasceranno vuoti impenetrabili, però sapere che si può essere utili ai nostri defunti anche qui dalla terra, dalla propria casa, credo che uno spiraglio di sollevio o illusione di speranza positiva può giungere a prescindere dal proprio credo o non credo religioso.

Continuo citando e condividendo Annalisa: ‘Un fiore addolcisce noi che crediamo di aver fatto cosa gradita, perché abbiamo abbellito un sepolcro, ma di quei fiori il defunto non sa cosa farsene. Preghiamo anche solo dieci Ave Maria, oppure dieci eterno riposo…. quanto bene faremo e quanta gioia daremo. Anzi dovremmo farlo ogni giorno e non solo il due novembre’. E aggiungerei che in questo periodo di crisi le preghiere ci vengono in aiuto anche a noi, alle nostre tasche, perchè sono gratis! Si possono recitare nella propria intimità, senza distanziamento nè mascherina…

Il gesto di aiutare qualcuno anche solo con una preghiera rinnova in noi gioia e speranza che sicuramente un giorno tale gesto verrà ricambiato… con l’unica certezza che la morte ci accomuna tutti ed è una tappa della vita purtroppo ineludibile.

di Tommasina Guadagnuolo

Print Friendly, PDF & Email