La comunicazione ai tempi del Coronavirus

Ufficio Stampa IPU

Organizzato e coordinato dal Prof. Massimiliano Nisati, nella giornata di lunedì 9 novembre 2020, si terrà un seminario che affronterà la tematica della comunicazione nei suoi molteplici aspetti, nella fase di emergenza sanitaria che il mondo sta vivendo.

PROGRAMMA:

Moderatore Prof. Massimiliano Nisati

Ore 9.00: “La comunicazione scientifica ai tempi del Covid”

Prof. Giorgio Maria Bressa

Comunicare la scienza rappresenta una vera innovazione nel campo delle scienze sociali perché permette di decifrare e volgarizzare il prezioso lavoro svolto nei laboratori aumentando la conoscenza e migliorare, in medicina, le misure di prevenzione. Purtroppo, la straordinaria diffusione delle informazioni lascia lo spazio per inserire notizie approssimative, non confrontate ed incerte dino a raggiungere la pericolosa soglia della pericolosità. Inoltre, la competizione tra i mezzi di comunicazione rischia la ricerca dello scoop, sia sul piano delle varie notizie che dei personaggi che ne sono attori. L’attuale periodo ne è una chiara dimostrazione che richiede di alzare la soglia del senso critico e della prudenza per ridare alla scienza il ruolo, imperfetto ma onesto, di rimanere credibile.

Ore 11.00 “Comunicazione politica e pandemia”

Prof. Alessandro Ceci

Noi viviamo la quarta transizione: l’avvento della società della comunicazione. Questa transizione non è un mutamento, cioè la trasformazione di alcune dimensioni della vita sociale, ma una mutazione, cioè la trasformazione delle strutture fondamentali della società.

Il passaggio più significativo è caratterizzato dalla funzione fondamentale della comunicazione, come fatto sociale totale che cambia ogni aspetto della vita degli uomini. Tutti i parametri a cui eravamo abituati a riferirci devono essere riconsiderati e, per certi versi, riconcettualizzati.

In politica siamo passati dal rapporto di rappresentanza, su cui erano costruite le democrazie liberali e industriali, alla relazione responsiva, su cui sono costruite le nuove democrazie della comunicazione.

La lezione ha come obiettivo quello di descrivere l’avvento della società della comunicazione e i nuovi concetti che caratterizzano la politica in questa epoca storica.

Ore 14.50 “HATE SPEECH come fenomeno di un internet cognitivo. Analisi linguistica e strutturale del parlato violento nei social network”

Prof. Elvio Ceci

Quali sono le cause che spingono la maggior parte delle persone a un uso della comunicazione online verso l’aggressività? Come mai i messaggi violenti riescono a essere più pervasivi di altri? Secondo alcuni (Faggian, Denti, 2019) le aree dell’odio digitale sono sovrapposte a quella della criminalità, della discriminazione razziale, della povertà, della violenza fisica, del disagio sociale.  In questa lezione vedremo come ciò vale come contesto esterno alla rete; ma è all’interno di internet, attraverso la sua struttura stessa, che l’effetto si amplifica: gli algoritmi che formano la comunicazione sui social sfruttano effetti cognitivi e psicologici, compresi i bias cognitivi (confirmation bias, emotività, bias della conservazione). Tratteremo allora di alcune inferenze logiche che performiamo in modo inconscio, o endofasico (secondo la terminologia di Vygotskij, e alcune inferenze che ci permettono di falsificare e controllare i giudizi espressi e letti in rete.

Analizzeremo poi a livello strutturale le parole e vedremo come rispondono a fenomeni semiotici di decorporazione e decontestualizzazione in rete: la comunicazione a forte impatto emotivo, legata alla sfera dell’insulto, possiede inoltre caratteri peculiari paralinguistici e sovra segmentali che spesso sono veicolati nei social con l’uso di fotomontaggi o uso di parole del campo semantico della corporeità.

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