PROGETTO MAMMA

silviaDIVENTA BABBO NATALE PER UN GIORNO

Nell’ultimo numero di Stampa Critica, vi avevo parlato delle iniziative di volontariato messe in campo nel tentativo di dare, o meglio di restituire, la voce agli ultimi: ebbene questa del Babbo Natale per un giorno, è una di queste. Come vi avevo accennato nello scorso articolo, i volontari del PROGETTO MAMMA del Centro Pastorale Santa Gianna Beretta Molla, insieme ai frati canossiani che gestiscono il centro, portano avanti un programma di supporto alle mamme della zona, soprattutto quelle che in questo momento di grande crisi e incertezza, si trovano nel bisogno. Oltre al sostegno psicologico per loro e pediatrico per i loro bambini, i cui sportelli d’ascolto sono sempre attivi, le mamme in difficoltà economica, possono trovare anche quel minimo di supporto materiale di prima necessità.

Il PROGETTO MAMMA fornisce loro pannolini, omogeneizzati, latte in polvere, biscottini, oltre una scelta di abitini, scarpe, cappottini, cappelli, ecc,ecc, tutti ricevuti da donazioni. Fortunatamente, nonostante il Covid-19 abbia bloccato la possibilità di ritirare ulteriori capi donati, il Centro ha un magazzino sufficientemente fornito di scorte, per cui si è ancora abilitati a distribuire il materiale messo in magazzino nel 2019 e quindi libero da problematiche, inoltre questi capi di abbigliamento, vengono dai volontari selezionati e sanificati, prima di venir messi a disposizione delle mamme che poi li scelgono a loro piacere. Padre Stefano Lacirignola, che è il coordinatore di questo Centro Pastorale, ci racconta come questo progetto, a causa della crisi dovuta al Covid-19, abbia quasi triplicato il numero di mamme che richiedono aiuto, che ad oggi hanno raggiunto il numero di centoquaranta.

Queste donne, con figli sotto i tre anni che vengono seguite dal PROGETTO MAMMA, sono mamme che tra le altre cose, hanno anche figli di altre età e quindi si capisce la grande difficoltà che trovano a vestire e sfamare tutti.  Molte sono italiane e molte altre invece, provengono da vari paesi e spesso parlano poco la nostra lingua, ma hanno la capacità di adattarsi e di integrarsi con le altre mamme e con le volontarie che si occupano di loro. Dopo i tre anni, questi bambini vengono comunque seguiti dal Centro Caritas e dalla comunità di Sant’Egidio che offrono loro uno sportello d’ascolto oltre che alla possibilità di trovare abiti e volontari che li fanno giocare e svolgere attività ludiche e educative.

Le famiglie messe alla prova dalla crisi sono aumentate, infatti dalle circa ottanta famiglie che seguiva il centro Caritas pre-covid ad oggi se ne seguono circa trecento, sono tutte famiglie che possono accedere al banco spesa, dove hanno la possibilità di fare rifornimento di alimenti e di materiali di prima necessità, oltre che ad accedere allo sportello che quotidianamente, ogni mattina, distribuisce pane. Mentre questa è la quotidianità, l’iniziativa “DIVENTA BABBO NATALE PER UN GIORNO”, è partita, invece, dall’idea di offrire a questi bambini, almeno nell’occasione della santa festività, un giocattolo non usato, ma nuovo di pacca. Si richiedeva proprio di entrare in un negozio ed acquistare un dono per loro! 

Sono questi, bambini che si accontentano di tutto, abituati a vestiti e giochi usati, che non hanno nessuna speranza di ricevere qualcosa da scartare proveniente direttamente da un negozio di giocattoli. Ecco perché l’esperienza di ricevere un dono inaspettato li ha colti tutti di sorpresa, genitori compresi, che non si aspettavano certo di poter scegliere il loro pacco regalo tra i mille arrivati. Perché la vera sorpresa è stata questa, che, incredibile ma vero, non solo, è stato raggiunto il numero totale di regali per i 400 bambini che erano nella lista, ma incredibilmente, di pacchi ne sono arrivati più di 1000. Grazie al lavoro di diffusione dell’idea, condivisa sui social media dai i frati e dai volontari, coadiuvati dai vari parroci della zona che hanno girato la locandina del Babbo Natale per un giorno, si è raggiunto questo risultato stupefacente. Una sala strapiena di pacchi colorati a disposizione dei bimbi, è stato il risultato di un lavoro di gruppo eccezionale, che ha toccato gli animi degli organizzatori e delle tantissime persone che hanno voluto abbracciare questa iniziativa, recandosi in un negozio a comprare un giocattolo.

La cosa ancor più bella è che le volontarie, si sono fatte aiutare dai loro figli adolescenti e dal gruppo di Scout di Acilia, ad incartare e a distribuire i regali, li hanno coinvolti in questa esperienza unica, dove i ragazzi hanno potuto toccare con mano le difficoltà delle tante famiglie che quest’anno, senza mezzi economici, non avrebbero potuto mettere nulla sotto l’albero. I ragazzi, ai quali invece non manca niente, abituati a vivere nell’agio, sono rimasti incredibilmente toccati dalla gioia negli occhi di questi bimbi che increduli stringevano tra le braccia i pacchi regalo, hanno capito che realmente c’è un mondo sommerso di gente che soffre, gente che mai prima d’ora avrebbe avuto bisogno di aiuto per portare a casa un giocattolo per i propri figli.

Ecco quindi che la validità dell’iniziativa si è più che raddoppiata, avendo raggiunto sia i cuori di chi riceveva i doni, ma anche di chi li distribuiva, inoltre ha permesso, non solo di far conoscere a tutta la zona, le iniziative del Progetto Mamma, ma anche di ottenere il vero valore aggiunto di questa semplice idea, ovvero quello di instaurare una relazione nuova, di amicizia e di confidenza con tutte le mamme contattate per l’occasione natalizia. 

di Silvia Amadio

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