Crisi al buio per cecati

Il ragionamento ragionieristico burocratico dice che Matteo Renzi, con la sua Italia Viva, conta solo per quel 2/3 per cento che gli accreditano i quotidiani sondaggi della Borsa mediatico-politica. Il Rottamatore, o Demolition Man, però, al momento della crisi salviniana del Papete, ha politicamente pesato molto più del 50%. Il Pd di Zingaretti voleva andare alle urne, pur cosciente della vittoria leghista e della destra sovranista, forse con la speranza di limitarla. Il M5S era nel pieno dello sbando e forse avrebbe accettato un altro giro di autoscontro con Salvini. L’attuale governo, con l’attuale suo Presidente del Consiglio, lo ha fulmineamente immaginato, voluto e realizzato Matteo Renzi. L’attuale viscerale avversione per il Bomba – così come attestata dagli stessi sondaggisti e giornalisti – non dovrebbe accecare su questa abbagliante, anche se ormai passata e dimenticata verità. Soprattutto non dovrebbe accecare lo sguardo della razionalità, della giustizia e giustezza politica. Che poi il Bullo di Rignano si sia preventivamente accecato da sé stesso, con una scissione vertiginosa dal Pd, il partito di cui era stato segretario e leader, e con continue deflagrazioni polemiche contro di esso e il populismo cinque stellino, neanche questo dovrebbe distogliere lo sguardo e l’attenzione su forma e sostanza dei delicati equilibri governativi.

Non si può davvero ridurre tutto a componenti psico-caratteriali, quali il super ego, l’istrionismo compulsivo, il disprezzo epidermico per avversari quali Conte e il suo addetto stampa Casalino. Su questi e altri anche più tratti compulsivi patologici scagli la prima pietra il politico senza peccato. Anzi: si può davvero concepire l’azione di un politico senza questi specifici tratti? E quanto sopravvivrebbe uno che ne è privo nella selvaggia fattoria orwelliana degli animali politici?

Si sarebbe potuto e dovuto andare incontro a Renzi, ben oltre quel burocratico 2/3%. Non si doveva costruire un Ponte sullo Stretto di tipo parlamentare per riuscirci. Non si può pensare che tutte le sue richieste fossero totalmente strampalate (a parte proprio quel defunto Ponte). Nessun politico avanza proposte che non siano oggettivamente motivate. Questo, soprattutto, alla luce delle numerose pecche, incapacità, mancanze di coraggio e azione che ha questo governo su troppe cose. Quello che viene chiamato Recovery Plane, ricordiamo che deve rispondere a qualcos’altro che si chiama ed è Next Generation Eu. E che verrà finanziato solo se risponde alle caratteristiche ambientali, sociali e tecnologiche innovative che esso vuole realizzare sull’intero continente.

Renzi ne avrebbe approfittato per alzare ancora di più la sua posta al tavolo da poker? Sicuramente, ma è proprio esercitando l’arte della giusta misura, che non solo si scoprono i bluff, ma che a una certa ora si chiama l’ultimo giro e si chiude poi del tutto la partita, lasciando che ognuno faccia il conto delle proprie fiches vinte o perdute. E di impedirgli soprattutto di continuare a essere l’elemento chimico ad alta instabilità atomica nella formula governativa

Errare – ossia vagare nel buio dell’errore – è umano. Perseverare è diabolico. Riaccendere con un click l’interruttore della luce semplicemente divino, perché sbarra l’azzardo di continuare a giocare a mosca cieca con il destino.

di Riccardo Tavani

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