Una crisi vicina, e lontana dal Nuovo Umanesimo

Nello scorso millennio, dice l’eretico, nella Repubblica nata dalla Resistenza ci si rese conto da più parti che l’amministrazione del bene pubblico richiedeva un addestramento, un impegno specifico     .

E fu così che nel pubblico impiego, nella scuola, in magistratura fu necessario mantenere persone non ostili al vecchio regime,

E contemporaneamente, per un futuro diverso, a vario titolo, si organizzarono scuole di formazione politica e sindacale (famosa quella del PCI delle Frattocchie) che erano articolate come durissimi collegi pluriennali, ai quali venivano inviati dalle strutture locali i giovani più validi. La DC, inoltre, poteva contare su selezioni provenienti dal mondo cattolico.

Poi quelle scuole persero di importanza, osserva l’eretico. Sono ricomparse solo una decina di anni fa, ma soprattutto sotto forma di scuole di esponenti politici, non di partiti, come quelle di Enrico Letta, di Rutelli, di Salvini, di Renzi, di Cuffaro(!), a carattere seminariale. E di regola la partecipazione è su richiesta dei singoli, a concorso e spesso dotata di borse di studio.

Forse è per questo, nota l’eretico, che nella politica di oggi si sente la mancanza di cultura di governo, sia in sede politica che in sede di pubblica amministrazione.

Esiste, è vero, la SNA, Scuola Nazionale della Amministrazione, ma con frequentazioni irrisorie Il bando di concorso del 2020 era riferito a 315 allievi!!

In questi giorni, dice sconsolato l’eretico, giorni di pre-crisi, crisi in pectore, crisi annunciata, dimissioni di ministri annunciate e poi rese effettive, si nota pesantemente la mancanza di una cultura di governo.

Sembra quasi che i problemi siano quelli della elezione del presidente di una bocciofila.

Non quelli del governo di una repubblica di sessanta milioni di cittadini:

– in presenza di una pandemia che ha già portato a ottantamila morti;

– con una crisi economica che comporterà la perdita di lavoro per milioni di persone;  

– soprattutto nel momento di impostare e gestire una disponibilità finanziaria, che l’Unione Europea ha fortunatamente deciso, di oltre 200 miliardi di euro (un decimo del debito pubblico totale, che la sconsiderata gestione dello stato ha accumulato dall’inizio della repubblica).

Con tanta disponibilità, ne è convinto l’eretico, potrebbe realizzarsi una radicale trasformazione nel nostro paese, per una terra più protetta, più giusta per i giovani sui quali incombe il debito pubblico:

– con la cultura come fondamento al posto del consumismo;

– con il benessere dei cittadini, di tutti i cittadini, al posto delle ingiustizie verso i più deboli;

– con una più equa ripartizione della ricchezza, con i pochi ricchi un po’ meno ricchi e i molti poveri un po’ meno poveri;

– con un rapporto di fratellanza, di amore, di solidarietà tra tutti noi, al posto di un pesante egoismo individuale.

Ma questa trasformazione, si rende conto l’eretico, è proprio la scelta che non si vuole e per questo anche i primi passi che il governo era disposto a fare fanno paura a chi vorrebbe una società con   le caratteristiche di quella di oggi, dove non si cerca di far pagare le tasse agli evasori, dove si vive con opacità per pagare il mutuo della casa e per cambiare ogni due anni l’auto, come vogliono costringerti a fare con una pubblicità massacrante.

E allora si vuole, allora ci sarà la crisi, dice l’eretico. Ed è singolare che nessuno degli attori della politica faccia riferimento al Nuovo Umanesimo proposto, documentato e possibile, da Francesco, il vescovo di Roma che viene dalla fine del mondo.

Forse è per questo, sorride amaramente l’eretico, che ci sono le scuole di formazione di Salvini, di Renzi.

Già, Salvini, che quando era ministro dell’Interno si propose come uomo solo al comando e che ha appena detto che, se qualcuno lo chiama, lui è pronto; che ha fatto la guerra all’Unione Europea e ha fatto la guerra ai migranti lasciandoli morire nel mare quando cercavano di non morire di guerra e di fame. No, il Nuovo Umanesimo non è per lui …

Già, Renzi, l’ex sindaco di Firenze, che non volle Prodi a Presidente della Repubblica; che non volle che il segretario del Pd fosse eletto dagli iscritti; che non volle Bersani segretario del Pd; che non volle Enrico Letta presidente del consiglio; che, subentrato al suo posto, pretese con ripetuti voti di fiducia la sottomissione di parlamentari a  proposte non condivise, fino a provocarne l’allontanamento; che tentò l’accordo con il pregiudicato di Arcore, che pensò di imporre un referendum costituzionale…

Non sembra proprio la persona adatta a lavorare per un Nuovo Umanesimo…

Ma non bisogna disperare, conclude l’eretico. Per una pandemia mondiale, si è lavorato per una volta senza contrapposizioni a creare vaccini e a disporne per tutti, anche per gli ultimi della terra. E ci si è resi conto che una diversa organizzazione della sanità negli Usa non è solo uno scontro tra Obama e Trump, ma una alternativa di vita e di morte per centinaia di migliaia di cittadini.

Ma il cammino verso un mondo migliore, più giusto, nonostante tutto, continua.

Dall’età della pietra ad oggi, passi ne sono stati fatti tanti. Negli ultimi cento anni, sono finite almeno le sopraffazioni coloniali.

E se è innegabile e inevitabile il declino del mondo occidentale, ci sono cinque miliardi di donne e di uomini, in America latina, in Africa, in Asia che stanno crescendo.   Ed è sperabile, forse verso un Nuovo Umanesimo.

di l’Eretico

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