Il Dantedì di un liceo viterbese, ai tempi della pandemia

In questo strano periodo, che i ragazzi non vanno a scuola e i professori insegnano da lontano, serpeggia un certo sconforto. Il contatto diretto è un’altra cosa per tutti, e noi adulti dovremmo sopportarlo meglio, questo distacco; ma, si sa, i ragazzi sono più bisognosi di contatto, sentimenti, risate, condivisione.

Bisogna resistere ma, certamente, servirebbe qualche idea, una piccola novità, un’occasione!

Beh… qualcuno quest’idea l’ha avuta.

Il Liceo Santa Rosa di Viterbo (umanistico-musicale di nome e di fatto) ha organizzato un simpaticissimo evento in occasione del Dantedì 2021. Nel centro storico della città i ragazzi della scuola hanno messo in scena musiche medievali e piccole rappresentazioni, in cui interpretano – con fresca ironia – alcuni personaggi della Divina Commedia, compresi Dante e Guido Cavalcanti, Beatrice a Gemma Donati.

Ci hanno così fatto incontrare i protagonisti del “fattaccio” di Viterbo: i ragazzi sono entrati nella chiesa del Gesù, proprio dove Guido di Montfort uccise Enrico di Cornovaglia, durante la messa, nel marzo 2071. Un delitto spietato e sacrilego, che Dante punisce nel suo Inferno immergendo l’assassino nel sangue ribollente del Flegetonte (il poeta lo definisce “bulicame” che, guarda caso, ci ricorda il Bullicame di Viterbo). Ma così disgustoso è il suo delitto che gli altri dannati gli stanno lontani, quasi ne abbiano orrore. Solo che oggi i due personaggi non sono ormai altro che fantasmi, e discutono con distacco delle loro disavventure terrene, nel dialogo surreale scritto e recitato dagli studenti.

Dante scherza con Guido Cavalcanti, ricordando l’amicizia e i dissapori di un tempo; Gemma polemizza con Beatrice, rivendicando l’importanza del suo ruolo di moglie e lamentandosi dell’esilio di Dante.

Bonifacio VIII e Celestino V chiacchierano davanti al palazzo dei Papi… e finiscono con l’andare insieme in trattoria.

Il tutto condito da brani di musica d’epoca, che i ragazzi cantano e suonano leggendo incomprensibili (almeno per noi profani) spartiti medievali, finalmente tratti dai loro vecchi e polverosi armadi, e tornati alla vita dopo un bel lavoro di ricerca e di studio. 

Certo quei ragazzi non sono attori professionisti, ma la spontaneità e la simpatia compensano di gran lunga qualche carenza di mestiere. E poi, l’obiettivo non era certo vincere l’oscar per gli attori e la sceneggiatura! L’obiettivo era rendere accessibile la storia e la poesia, spogliate dalle rigide gabbie in cui la scuola tende, inevitabilmente, a metterle: per una volta l’obbligo di studiare è stato sostituito dal piacere di giocare, non meno utile per familiarizzarsi con la storia di un’epoca lontana, i suoi personaggi e la sua cultura.

Valore aggiunto dell’evento, le vie e le piazze del centro medievale viterbese: un medioevo in cui tuttora si abita e si vive, si apre bottega e si fanno spese, si lavora e ci si siede a un tavolo per ristorarsi; in cui ancora si va a messa nelle stesse venuste chiese di solida pietra antica.

Un luogo in cui si sente la continuità tra il passato e il presente: le stesse vie, case e scale per la vita di ieri, di oggi e di domani.

Ma poi non è vero che il medioevo sia così lontano, anche fuori da Viterbo. Anche oggi, come allora, si uccide barbaramente, dentro e fuori dalle chiese; anche oggi le pestilenze ci spaventano e ci costringono a isolarci; anche oggi si fa musica e si danza, quando si può. Ancor oggi, per fortuna, si legge e si apprezza la stessa immortale poesia.

Dopo il lungometraggio interpretato dagli studenti, c’è stato un incontro con l’autore de “Il segreto di Dante – un tentativo di guardare oltre il velame delli versi strani”, un recente libro sul senso anagogico della Divina Commedia.

Certo, questa è stata la parte meno divertente dell’evento, sebbene ravvivata dalle domande, intelligenti e appropriate, di una giovane studentessa. Ma bisogna sapersi accontentare! D’altra parte, quell’autore (lo confesso, sono io) non è altrettanto giovane e brillante!

Vorrei complimentarmi con tutti gli organizzatori dell’evento (tutti insegnanti del Santa Rosa) e con gli studenti (nelle vesti di attori, autori e musici), ma l’elenco è lungo e non vorrei dimenticarne qualcuno. Ma potrete trovare i loro nomi collegandovi a Youtube con questo link:  https://www.youtube.com/watch?v=lSpigSWqz7I&t=21s

Con l’occasione, guardate il video e divertitevi, non capita tutti i giorni un Dantedì così bello! Un frutto inaspettato di questo lunghissimo lockdown.

di Cesare Pirozzi

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